Roma - E' di questi giorni la notizia relativa alla truffa dei cani lanciati contro le auto in corsa per poi accusare il guidatore di aver investito l'animale e farsi consegnare una somma di denaro da spendere per le cure veterinarie. Autori e ideatori del diabolico piano, sarebbero alcune persone appartenenti alla comunità Rom di Acilia, che avrebbero anche eletto un luogo specifico per mettere in atto il criminoso proposito, e cioè, sempre ad Acilia, il passaggio sottostante il cavalcavia situato nei pressi del deposito dell'Ama.

Sembra però che il fatto, denunciato da un comitato di zona tramite volantini e segnalazioni ai giornali locali, non trovi riscontro nella realtà.

Le forze dell'ordine, interrogate a riguardo, affermano di non avere alcuna conoscenza diretta di una simile realtà. Alcuni agenti di Polizia, anzi, hanno riferito di essersi stupiti leggendo online i vari articoli che parlavano della cosiddetta "truffa dei cani".

Sembra quindi che ci troviamo di fronte a un'ennesima bufala, o a una leggenda metropolitana ancora in embrione, nata come triste e irresponsabile tentativo di passare il tempo, o forse (e questo sarebbe un fatto grave quanto quello della truffa) dettata da una sterile e pericolosa forma di razzismo, alimentata in seguito dal più cieco e avvilente pregiudizio. 

La possibilità che i fatti siano reali, ma che le forze dell'ordine non ne siano a conoscenza, appare una possibilità piuttosto remota, ma che ovviamente, in questo momento, non è possibile escludere del tutto.