È stato arrestato la scorsa notte in un hotel a Mazatlan, Messico, Joaquín Guzmán Locra, detto El Chapo ("Il piccoletto"), capo del cartello della droga di Sinaloa. Lo riporta il "New York Times". L'operazione ha visto coinvolte, in un'azione coordinata, uomini della Marina militare messicane e agenti della CIA statunitense. Il potente narcotrafficante, 56 anni, ha a suo carico numerose imputazioni legate all' impero di cocaina e marjuana che ha messo su nel corso degli anni. Si tratta di un impero vastissimo, ramificato tra Nord America, Europa e Australia, che vanta un fatturato di diversi milioni di dollari ogni anno.
Si tratta di un grosso colpo messo a segno dalle autorità anti-droga americane, giacché Guzmán era in cima alla lista degli uomini più ricercati dalla Drug Enforcement Administration Usa.
Incontenibile la gioia dello scrittore Roberto Saviano, che non ha mancato di manifestare il suo pensiero su Twitter: "Oggi, se potessi, aggiungerei questa frase a #ZeroZeroZero: El Chapo Guzmán, il più potente narcotrafficante al mondo, è stato arrestato." Il cartello di Sinaloa, cui Guzmán faceva capo, è coinvolto pesantemente nelle guerre tra bande del narcotraffico che hanno insanguinato il Messico negli ultimi anni. Si spera che la sua cattura porti ad individuare anche tutti gli altri "anelli" della "catena alimentare" della droga, per riuscire a smantellare il suo impero del narcotraffico.
Un passo importante, che però non toglie il fatto che la strada da percorrere sia molto lunga, difficile, faticosa.
Secondo il quotidiano "La Repubblica", la sua indicibile crudeltà ispirò il romanzo "Il potere del Cane", di Don Winslow. Secondo la rivista americana Forbes, dato il suo immenso immenso patrimonio economico, il padrino messicano della droga è uno degli uomini più ricchi e potenti al mondo.