175 pagine per dimostrare che Credit Suisse sostiene gli "evasori fiscali". Con quest'accusa, il senato americano si scaglia contro l'istituto elvetico e apre un inchiesta. Secondo le accuse del senato, il dipartimento di giustizia americano deve accelerare i tempi dei circa 20mila clienti americani che hanno conti in svizzera. Secondo gli inquirenti americani, che da diverso tempo stanno seguendo il caso, al momento non c'è nessun capo d'imputazione che confermi quanto asserito dal senato federale. Di contro i senatori a stelle e strisce lamentano la lentezza della giustizia americana che non procede a processare gli accusati.

Secondo le stime, sarebbero diversi i correntisti che avrebbero utilizzato la banca elvetica per evadere il fisco ma il dipartimento di giustizia si difende in quanto sin dal 2009 sono stati accusati di evasione off shore diversi consulenti, impiegati, correntisti e consulenti e quindi le indagini stanno facendo il loro corso senza intoppi tranne quelli legati alle autorizzazioni alle banche svizzere date dal governo che sconta una lentezza burocratica non indifferente.

Il dipartimento di Giustizia ha già sentito la CEO della Credit suisse ed il suo vice per far luce sui fatti contestati ai contribuenti americani.

Ma il Senato chiede di più. Vuole portare l'indagine all'attenzione della magistratura svizzera in modo tale da poter avere i dati e portare avanti i processi in maniera celere. Sarebbero diversi i miliardari che con metodi, più o meno leciti, avrebbero evaso milioni di tasse al fisco americano.