Doveva essere una banale faringite da curare con un antibiotico e un antipiretico. Invece, Leonardo Sonno, un bambino di 3 anni, una volta tornato a casa è morto a Pescia Romana, in provincia di Viterbo. Il padre e la madre lo hanno trovato esanime, nel suo letto, a pochi passi dal fratellino gemello.

Venerdì 21 marzo, il bimbo viene portato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Tarquinia, poiché ha la febbre molto alta. Dopo la visita, il pediatra di turno tranquillizza i genitori diagnosticando una faringite e rimanda il bimbo a casa. Lì si è consumata la tragedia: la mattina successiva, Filippo Sonno e Valentina Gargiani, genitori del piccolo Leonardo, lo hanno trovato morto nel suo lettino. I famigliari hanno immediatamente denunciato il fatto alla magistratura: il procuratore di Civitavecchia, Gianfranco Amendola, e il pm Bianca Maria Cotronei, hanno subito indagato i due medici che avevano seguito il bambino all'ospedale. Per loro, l'ipotesi di reato è omicidio colposo.

L'autopsia sul corpo del povero Leonardo verrà effettuata martedì 25 marzo: le prime ipotesi parlano di una morte per meningite o leucemia fulminante, ma soltanto l'esame autoptico potrà far luce su questa morte così repentina e assurda. Nel frattempo, appena appresa la notizia, si è mossa anche la Regione Lazio per capire cosa sia realmente accaduto ed individuare, eventualmente, i responsabili del tragico evento. Una Commissione sul "rischio clinico" indagherà da vicino su ciò che si è verificato nell'ospedale di Tarquinia al momento dell'arrivo del bimbo ammalato: verrà esaminata tutta la documentazione e saranno ascoltati i dipendenti dell'azienda ospedaliera. Inoltre, è partita un'altra indagine seguita dall'Asl di Viterbo, i cui risultati giungeranno presto al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. Il portavoce del governatore ha chiarito che "quanto accaduto genera una forte inquietudine e necessita al più presto di esaustivi chiarimenti".

Distrutti i genitori e i familiari di Leonardo. Un amico di famiglia ha dichiarato: "Nessuno riesce a capire cosa sia realmente accaduto. Questa tragedia ci sta facendo impazzire. Vogliamo sapere la verità, un bambino non può morire così". Filippo e Valentina, da tempo erano in apprensione per la salute del figlio, poiché il bambino aveva già avuto delle difficoltà al momento della nascita. Leonardo era nato da un parto gemellare prematuro e, per problemi congeniti, i medici l'avevano dovuto operare per ben sette volte. Per questo motivo, appena si sono accorti che il figlioletto aveva la febbre alta, si sono precipitati al Pronto Soccorso, preoccupati che potesse esserci qualche serio problema.

Tenendo conto di questa situazione, i Carabinieri di Viterbo e quelli di Tarquinia hanno acquisito tutta la documentazione sulla salute del bimbo. Si cercherà di capire, infatti, se la morte di Leonardo sia avvenuta per un riacutizzarsi di un problema precedente, oppure se abbia contratto una malattia mal diagnosticata in ospedale. Dalla famiglia fanno sapere che il piccolo negli ultimi tempi stava molto meglio, come dimostrano anche le foto recenti postate su Facebook, in cui Leonardo appare sorridente insieme ai genitori. Il suo sorriso, purtroppo, si è spento in una notte di primavera, quando i fiori dovrebbero sbocciare, non appassire drammaticamente.