Lunghe ore di interrogatorio nella caserma dei Carabinieri di Saronno e alla fine Luca Alberti, 45 anni, ha confessato di aver ucciso il padre Angelo. Il movente è stato brevemente spiegato dall'assassino: "Non lo sopportavo più". La vittima, un ex tipografo del 'Corriere della Sera', da qualche anno era ammalata del morbo di Alzheimer e l'ennesima lite familiare è stata fatale per l'86enne Angelo Alberti.
Secondo le prime ricostruzioni, padre e figlio vivevano una difficile situazione familiare a causa della malattia dell'anziano signore e delle precarie condizioni economiche in cui versavano. La sera del delitto, Luca e Angelo sono andati al bar insieme e lì il figlio ha bevuto una birra. Una volta rientrati nell'appartamento posto di fronte al santuario della Beata Vergine dei Miracoli, a Saronno, è avvenuto l'ennesimo scontro che ha fatto perdere la testa al 45enne. Questi, con un coltello, ha aggredito il padre, colpendolo con un fendente alla scapola destra che ha reciso l'arteria e ha causato la morte dell'anziano signore.
Il figlio stesso ha chiamato i soccorsi. Quando sono giunti sul luogo, i carabinieri e gli uomini del 118 hanno trovato Angelo Alberti in una pozza di sangue già senza vita. Inizialmente, Luca ha raccontato che il padre era deceduto a causa di un incidente domestico, ma la situazione è apparsa subito sospetta ai Carabinieri che hanno immediatamente deciso di approfondire le indagini proprio sul figlio della vittima.
Luca Alberti aveva perso il lavoro a causa di un infortunio, viveva con la pensione del padre e grazie a qualche impiego saltuario. Alcuni testimoni hanno raccontato agli inquirenti che l'uomo spesso beveva e, una volta tornato a casa, picchiava il padre malato. Spesso, secondo le testimonianze raccolte dai Carabinieri, il signor Angelo aveva lividi e segni sul volto, ma per amore verso il figlio non lo denunciava. Da quando soffriva di Alzheimer, l'86enne era seguito da una badante, la quale però, al momento del delitto, non era in casa. Al termine di un lungo interrogatorio, Luca Alberti ha confessato l'omicidio dichiarando che era ormai esasperato dalla malattia del padre ed è stato immediatamente arrestato e portato in carcere con l'accusa di omicidio volontario.