Su richiesta della Procura, il giudice Paolo Guidi ha emesso il sequestro preventivo di beni immobili in relazione al processo del caso Maugeri, inclusa la villa in Sardegna ad Arzachena e diversi conti correnti riconducibili all'attuale Senatore NCD, ed ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, essendo uno degli imputati per il caso Maugeri.
Secondo l'accusa sarebbero stati assegnati dal Pirellone alla clinica Maugeri in totale oltre 40 milioni di euro nel 2010 come "maggiorazioni tariffarie", atte sostanzialmente a favorire l'istituto pavese, che tra il 2001 ed il 2011 ha ricevuto in totale oltre 196 milioni di rimborsi dalla regione Lombardia.
Il 5 febbraio 2010 la Regione Lombardia delibera la norma sulle maggiorazioni tariffarie, ossia il diritto per i poli universitari e gli istituti di ricerca di poter ottenere dei rimborsi economici più alti rispetto ad altri, con una classificazione in 3 fasce. Alla fondazione Maugeri venne assegnata la classe più alta e, grazie a nuovi indicatori introdotti con la nuova norma regionale, i finanziamenti alla Maugeri aumentarono di oltre il 920% rispetto all'anno precedente. Per i Publici Ministeri Laura Pedio e Antonio Pastore, l'ex governatore della Regione Lombardia in cambio avrebbe beneficiato di soggiorni vacanza gratuiti ai Caraibi, viaggi aerei, l'uso di uno yacht dal giugno 2007 all'ottobre 2011, un maxi sconto per l'acquisto della villa in Sardegna, oggi sottoposta a sequestro preventivo, oltre ad un finanziamento di circa 600 mila euro utilizzati per la campagna elettorale del 2010, ottenuti dal faccendiere Pierangelo Daccò in cambio di finanziamenti regionali alla Fondazione Maugeri.
Per Formigoni e per altri 11 imputati per la vicenda Maugeri le accuse sono di corruzione e associazione a delinquere. La Fondazione Maugeri ha patteggiato nei mesi scorsi, con il versamento di un milione di euro, come sanzione pecuniaria, e con la confisca di immobili per un valore di 16 milioni di euro, mentre altre sei persone hanno chiesto di patteggiare pene che vanno da un anno e 10 mesi a 3 anni e 4 mesi. Il processo va, dunque, avanti.