Lorenzo Manavella ha vagato per diverse ore prima di crollare e confessare. È stato lui ad uccidere il nonno Tullio Manavella di 85 anni, la nonna Tina Bono di 78 anni e la zia Patrizia Manavella di 56 anni. L'assassino venticinquenne era sparito subito dopo l'omicidio ha vagato per diverse ore con gli abiti sporchi di sangue e si è costituito solo ieri notte alla Polizia Ferroviaria di Venezia dicendo: "Mi voglio costituire da voi e non a Vercelli, sono io l'autore degli omicidi di Santhià".

Probabilmente Lorenzo Manavella voleva fuggire in Croazia.

Era risultato irraggiungibile dopo l'omicidio, aveva mandato solo un brevissimo sms a un amico confessando la sua paura.

Adesso il ragazzo si trova in carcere a Vercelli, stamane è stato interrogato dalla pm Roberta Brera; si è dimostrato collaborativo e sconvolto. Restano ancora ignote le cause di suoi gesti. Ieri, al momento dell'arresto ha solo dichiarato di aver perso la testa.

Tutti i vicini e i conoscenti della famiglia Manavella sono perplessi, parlano di una famiglia tranquilla. Lorenzo viene descritto come un bravo ragazzo, mai violento. In passato però il ragazzo aveva avuto problemi con la legge: venne coinvolto in una retata nel 2010 e accusato di spaccio. Ma tutti giurano che quella è acqua passata, adesso Lorenzo si stava dedicando alla pallavolo, tanto che le società della serie B1 lo volevano con loro; allenava anche una squadra di ragazzi più piccoli.

Il suo profilo Facebook racconta molte cose di Lorenzo, sono state ritrovate diverse foto fatte insieme ai nonni, con commenti che a rileggerli adesso hanno un aspetto inquietante: "Sono l'unica gioia della mia vita". Vane sono state le speranze del padre Gianluca: "Dio, fa che Lorenzo non c'entri nulla con tutto questo e che lo ritrovino sano e salvo".