L' Alitalia annuncia tagli ed esuberi per 2251 dipendenti.

Questo è quanto emerso da un incontro tra azienda e sindacati, che replicheranno l'incontro oggi alle 15.

Ieri, intanto, era ventilata l'ipotesi di un possibile passaggio alla presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, presidente della casa di Maranello.

Alitalia, dal canto suo, fa notare che ciò non sarebbe nemmeno possibile, visto che, ad oggi, l'accordo con Etihad non è chiuso.

Per ciò che concerne il discorso legato alla compagnia aerea Meridiana, invece, il discorso è diverso.

Gli esuberi dichiarati dalla compagnia sarebbero circa 1200, un numero sicuramente considerevole, che vede coinvolti dipendenti di tutte le categorie.

I sindacati ed i dipendenti hanno inscenato, in questo periodo, alcuni sit-in, flash mob, e altre forme di protesta che hanno compreso e comprenderanno, in un prossimo futuro, una serie di scioperi che porteranno a diverse cancellazione di voli.

Inevitabilmente ci saranno dei disagi per i passeggeri.

I sindacati di base e l'Apm denunciano l'ostruzionismo della compagnia che non accetterebbe il confronto con le parti sociali, pronte, in ogni momento, a sedersi attorno ad un tavolo, per cercare la migliore soluzione possibile, e scongiurare i licenziamenti che, ad oggi, sembrerebbero l'unica strada percorribile da Meridiana.

In questo caso, assisteremo a 1200 stipendi in meno che si tradurrebbero in una crisi per altrettante famiglie, che farebbero crollare la città di Olbia, sede storica di Meridiana, e la Gallura intera in uno stato depressivo senza precedenti.

Insomma, ci troviamo dinanzi a due situazioni, diverse ma unite da un comune denominatore, ossia quello della perdita di tanti, troppi, posti di lavoro.

Questa soluzione sarebbe un ulteriore passo verso una crisi infinita che tutti sperano non avvenga per il bene dei lavoratori e di un paese alla deriva.