Oggi, giorno 24 giugno, è morto Ciro Esposito, il tifoso napoletano che era stato colpito dai colpi di pistola esplosi durante la finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina. Il tifoso era ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 3 maggio: una lunga agonia la sua, che ha messo fino alle sofferenze di un giovane innocente appassionato di calcio.

Ciro Esposito è morto, la tragica sorte del tifoso di Scampia

La notizia del decesso è giunta quest'oggi, ma la situazione di Ciro stava già peggiorando di giorno in giorno: il 19 giugno era stato sottoposto nuovamente ad un controllo chirurgico che aveva evidenziato la tragica situazione del giovane e certificato l'impossibilità di fare qualcosa.





I messaggi, numerosi, sono arrivati da Facebook, dove la notizia del peggiorarsi delle condizioni di Esposito si è diffusa immediatamente; amici, conoscenti, familiari e persone di tutta Italia hanno espresso la propria vicinanza alla famiglia, che pochi minuti dopo si è vista portare via un ragazzo che aveva deciso di andare a guardare una partita del suo Napoli, la finale di Coppa Italia. Poi, da lì è partita la lunga lotta contro la morte di Ciro Esposito, che però è terminata quest'oggi.

E' paradossale che ancora si senta parlare di morti bianche o di violenza sugli stadi o fuori gli stadi: la concezione del giusto e dello sbagliato è rimasta ancora molto arretrata in una società che fa passi da gigante in campo tecnologico ma si scopre sempre più debole nel profondo.

Non ci sono parole per descrivere la morte di Ciro Esposito. Non ci resta che stringerci attorno alla famiglia, nella speranza che sia l'ultima vittima della nostra mente malata.