Una nuova proposta di tregua è stato offerta a Israele e ad Hamas per cessare i combattimenti che stanno portando solo ad un grande spargimento di sangue. Stavolta la proposta di una tregua arriva direttamente da John Kerry, il segretario di Stato americano che si trova in Egitto per cercare di fermare gli scontri nella striscia di Gaza. John Kerry lascerà la capitale egiziana per fare ritorno a Washington sperando che il suo aiuto e il suo piano servano a far cessare il fuoco già da domenica, giorno in cui è prevista la permanenza dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza per continuare a distruggere i tunnel.

Sarà proprio durante il "cessate il fuoco" che Hamas e Israele si ritroveranno al tavolo per negoziare e determinare un'intesa più ampia per cercare di frenare finalmente questa guerra tanto dura. Al tavolo negoziale dovrebbero sedere anche l'autorità palestinese mentre a fare da garanti ci saranno Onu, Ue e Stati Uniti. Tutti e tre avrebbero la funzione di fare in modo che entrambe le parti vedano riconosciuti i propri interessi senza inganni. In particolare, per Israele si prevede il disarmo da parte di Hamas e la liberazione di tutti i tunnel. Per l'altra parte invece si prevede lo sblocco di Gaza. Fonti palestinesi riferiscono che Hamas hia acconsentito ad una tregua umanitaria mentre Israele dovrà ancora valutare e discutere sulle varie proposte.

Il bilancio delle vittime cresce

Intanto continuano gli scontri in Cisgiordania dove il numero di feriti sale a 55 mentre i morti sono due. Un terzo uomo palestinese si trova in gravi condizioni. Il tutto è successo mentre si protestava contro l'offensiva israeliana provocando anche le ferite a tre poliziotti per il lancio di pietre e fuochi d'artificio.

Nella Striscia di Gaza il numero di vittime è salito a 800 morti. Proprio ieri è stata colpita una scuola piena di profughi palestinesi dove i morti sono stati 17 e circa cento feriti. L'Onu ha sottolineato di non essere a conoscenza di chi abbia attaccato la scuola ma ha chiesto che questa situazione venga risolta e che i bombardamenti vengano immediatamente terminati.