Continua la guerra fratricida tra Israele e Palestina, con bombardamenti israeliani avvenuti dopo l'uccisione di tre ragazzi da parte dei palestinesi.
La risposta palestinese non si è fatta attendere, sono partiti lanci di razzi sul territorio israeliano.
Intanto nella notte ci sono stati diversi raid aerei israeliani nella striscia di Gaza, che hanno provocato ben 14 morti di cui 13 nella città di Khan Yunes.
Ultimamente i raid hanno colpito una stalla, un'abitazione ed un campo profughi a Nusseirat; le vittime accertate tra le fila di Hamas al momento sarebbero 64.
Il presidente israeliano Shimon Peres ha chiesto che il lancio di razzi contro lo stato ebraico cessi subito, altrimenti loro saranno pronti oltre ai raid aerei a compiere un'azione terrestre, un'invasione vera e propria che potrebbe configurarsi in un vero massacro.
Abu Mazen invece ha dichiarato che Israele sta compiendo un vero genocidio, il confronto tra le due nazioni ha tutti i contorni di una guerra.
Peres ha affermato che i palestinesi hanno lanciato, in questi due giorni, più razzi rispetto a tutto il 2012, colpendo anche l'area metropolitana di Tel Aviv, per un totale di circa 220 razzi.
L'operazione potrebbe durare ancora per molto tempo, Israele ha affermato che l'operazione durerà fino a che i palestinesi non termineranno il lancio di razzi in territorio israeliano, visto che nonostante gli ammonimenti di Peres, gli uomini di Hamas non hanno interrotto il lancio.
Dal canto suo il leader palestinese ha detto di essere in continuo contatto con il leader egiziano e con l'Onu, per tenerli aggiornati circa l'andamento del conflitto.
Insomma la situazione sembrerebbe alquanto intricata e di difficile risoluzione e visto il clima che si è venuto a creare l'intervento dell'Onu sembrerebbe l'unica soluzione ad un problema annoso che dura da più di cinquanta anni, una guerra infinita che presenta anche delle pause più o meno lunghe nelle quali però il clima di tensione che si viene a creare resta latente, come una pentola a pressione sempre pronta a scoppiare.