Nella notte tra il 14 e il 15 agosto 2014 è scoppiato ad Ischia (NA) un imponente incendio che ha costretto i vigili del fuoco a chiamare rinforzi da terra. L'isola, appartenente al gruppo delle Flegree è un'importante meta turistica del napoletano, preferita, in particolare, dai tedeschi che, in termini di presenze, si aggirano intorno al 50% (valore relativo medio annuo), seguiti dai russi con il 20%, da inglesi, austriaci, dagli italiani e dai pendolari provenienti da Napoli che si sono riversati sull'isola proprio in occasione del Ferragosto.
Ischia, inoltre, ha dimostrato, negli ultimi due anni, di reggere bene alla crisi economica che sta interessando l'Europa e l'Italia.
Il rogo sarebbe stato provocato dalle forti raffiche di libeccio, vento proveniente da sud - ovest, coinvolgendo il comune di Forio, nella zona compresa tra Monterone, Serrara Fontana e Chignole. Le fiamme hanno anche lambito diversi ettari dell'area di Monterone. In pericolo i famosi vigneti della zona di Panza borgo di Florio, situati alle pendici del monte Epomeo. La viticoltura ad Ischia ha origini millenarie. In tempi antichi veniva prodotto il "nettare degli dei" citato anche dalle fonti latine.
Nella notte, i vigili del fuoco hanno dovuto far sgombrare molte automobili in sosta presso l'Hotel San Nicola.
Le fiamme si sono anche avvicinate a Ciglio, dove si trovano molte abitazioni. Fortunatamente, stamattina, verso le ore 7:00, i vigili del fuoco di Ischia sono riusciti a domare l'incendio e a spegnere gli ultimi focolai, con l'aiuto di personale proveniente da terra. I rinforzi sono giunti da Napoli con le attrezzature necessarie per lo spegnimento dell'incendio.
Già si è iniziato a sospettare l'evento doloso, a causa dell'estensione del rogo, dei punti in cui si sono accesi i focolai, a cui si aggiunge il fatto che l'isola è spesso battuta dalle forti raffiche del vento proveniente dalla Libia e che soffia da sud-ovest. Lo dimostra anche un antico detto popolare procidiano: C'o Lebeccio se va a Nepole senza 'mpeccio. Con il libeccio si va a Napoli senza impiccio. Tuttavia non è nemmeno da escludersi un evento casuale sfortunato prodotto dal vento.