Eroi silenziosi, spesso rimasti per lungo tempo anonimi, paladini della vita in una quotidianità disseminatrice di morte e distruzione, cavalieri di un'umanità che ha saputo contrastare indifferenza e paura, senza scendere a patti con la coscienza: questo sono stati i "giusti tra le nazioni", i non-ebrei che, mettendo a rischio la propria incolumità, hanno salvato la vita di tanti ebrei durante l'Olocausto. Henk Zanoli è uno di loro: nel 1943, poco più che ventenne, strappò dalle braccia della morte il piccolo Elhanan Pinto, proteggendolo dalla follia omicida dei nazisti e tenendolo con sé e con la mamma Johana in un "ambiente accogliente e pieno di amore" per circa due anni, fino alla fine della guerra.

Diversa sorte toccò ai genitori ed ai fratelli del bimbo, deportati e morti in un campo di concentramento.

Il novantunenne olandese, avvocato oggi in pensione, ha scelto di rinunciare al riconoscimento a suo tempo tributatogli, simboleggiato da una speciale medaglia: Henk Zanoli ha voluto restituirla alle autorità israeliane quella medaglia, recandosi presso l'ambasciata di Amsterdam e chiedendo, altresì, la cancellazione del suo nome dal Giardino dei Giusti, il luogo del museo Yad Vashem di Gerusalemme dove, a perpetua memoria, sono stati piantati degli alberi in onore di ogni Giusto. Il gesto dell'uomo è una decisa e palese protesta contro l'offensiva israeliana su Gaza, che egli non esita a definire "vergognosa" e che ha, finora, causato circa duemila vittime, molte delle quali tra la popolazione civile.

Tra di esse, anche sei familiari di Henk, dei quali uno aveva solo 12 anni. Lo sdegno dell'ormai ex Giusto si evince chiaramente dalla lettera aperta con cui ha voluto dare una spiegazione alla sua clamorosa rinuncia: "E' davvero terribile che, oggi, quattro generazioni dopo, la nostra famiglia debba sopportare l'uccisione di altri suoi membri. Uccisioni di cui è responsabile lo Stato di Israele. Per me, dunque, conservare questa medaglia sarebbe un insulto alla memoria della mia coraggiosa madre". Eroi di ieri, eroi di oggi.