Primo bilancio ufficiale dell'attentato sarebbero due vittime, un tenente colonnello di polizia e un colonnello. Lo rende noto il ministero dell'Interno egiziano, che dichiara anche che fin ora non vi è stata alcuna rivendicazione ma dalle prime indagini, sembra prendere piede la pista degli ambienti radicali islamici. Il primo attentato è avvenuto nel quartiere Boulaq Abu Eila, nei pressi del ministero degli Esteri, oltre al tragico bilancio di due morti se ne aggiunge un altro che conta cinque feriti, di cui quattro agenti ed un civile. Il secondo invece, secondo fonti di sicurezza, è stato sui binari della ferrovia che collega Il Cairo con Zagazig, a est della capitale, questa volta però senza provocare nessun morto e nessun ferito.

L'ordigno esploso è stato fabbricato artigianalmente e posto vicino ad un albero di fronte ad un posto di controllo della polizia che era di sorveglianza a qualche metro dall'entrata posteriore del ministero. Alcune scuole adiacenti la zona sono state sgomberate per precauzione.

Uno degli ufficiali rimasti vittime dell'attentato di stamane è il tenente colonnello Mahmud Abu Serei, testimone contro il processo a Mohamed Morsi, evaso nel 2011 dal carcere, incarcerato nel corso della rivoluzione Egiziana con l'accusa di aver cospirato insieme ai gruppi militanti stranieri, inclusi Hezbollah e Hamas, e maggiormente per aver provocato una gravissima situazione d'instabilità nel Paese. All'epoca in cui avvennero queste vicende, l'ufficiale rimasto vittima nell'attentato di stamattina era il responsabile del carcere di Wadi Al Natrun.

Morsi era divenuto presidente dell'Egitto nelle elezioni presidenziali del 2012, ingegnere chimico, dopo un master alla University of Southern California nel 1985 torna in Egitto affiancando i fratelli musulmani con il partito Libertà e Giustizia, è stato il primo ad assumere la carica con le elezioni democratiche. Rimane in carica dal 24 giugno 2012 fino al 3 luglio 2013, quando venne deposto a seguito di un colpo di stato militare.