Inizia nella notte la tanto annunciataoffensiva contro l'Isis nella Siria. Il tuttoavviene proprio alla vigilia di un intervento nell'assemblea delleNazioni Unite da parte di Barack Obama.Un'operazione forte che viene guidata dagli Stati Unitid'America ma che nonostante tutto non vengono lasciati soli. AlFianco degli Stati Uniti ci sono infatti molti altri paesi chesognano di distruggere gli jihadisti dello stato islamico. Trai nomi emergono quelli degli Emirati Arabi Uniti, Giordania, Arabia Saudita, Bahrein, Qatar. Obama aveva chiaramente avvertito qualche giornofa che l'Isis non avrebbe avuto modo di trovare dei rifugi in cuinascondersi.

L'annuncio dell'operazione viene dato da un portavocedel pentagono, un contrammiraglio, John Kirby, chespecifica che il tutto è composto da bombardamenti aerei con lancidi missili da crociare che partono dalla crociera Tomahawk.Nell'annuncio emerge inoltre il punto in cui tutti i raid sonodiretti ossia nella zona di Raqqa. Dettagliatamente si sa chela zona di Raqqa è una roccaforte nella Siria, zona incui infatti venne rapito il padre gesuita Dall'Oglio quel 28luglio dello scorso anno. Forse è proprio per la sicurezza che lazona fornisce, che l'America ha deciso di bombardarla per prima.Secondo le fonti che emergono dai comunicati del Pentagono, gli statiUniti stanno distruggendo gli edifici e tutti i posti che le forzedell'Isis hanno maggiormente utilizzato in questa guerra.Inoltre sono stati istituiti anche posti di blocco e sorveglianze intutte le aree limitrofe e circostanti alla zona di Raqqa.

La conta dei morti

E già comincia a delinearsi ilbilancio delle vittime. Un bilancio ancora del tutto provvisorio edufficioso. Come riporta la testata giornalistica la Repubblica,il bilancio dei morti è di circa 58 persone. Traquesti ci sono otto civili e anche due bambini. La conta dellevittime è stata effettuata dall'Osservatorio siriano dei dirittiumani. Da quanto emerge 50 vittime sono qaedisti ma al momentonon si riescono a contare le vittime che fanno parte delloschieramento dei jihadisti sunniti dell'Isis.