Un referendum per l'indipendenza lega idealmente la Scozia alla Catalogna, seppure con marcate differenze. Il 18 settembre, infatti, gli elettori scozzesi sono chiamati a votare sull'indipendenza della Scozia dal Regno Unito con una consultazione che potrebbe rivelarsi storica, visto che negli ultimi giorni si parla di un sorpasso del fronte del "sì". Il referendum, perciò, ha il marchio di ufficialità al contrario di quanto sta per accadere in Catalogna, dove la richiesta di indipendenza è salita con vigore nel dicembre 2013: il 9 novembre ci sarà una consultazione popolare, che però è stata già ritenuta "illegale" dallo Stato spagnolo.

Prima il Parlamento ha respinto l'ipotesi con un voto schiacciante, poi la Corte Costituzionale con una sentenza hanno dichiarato illegittimo il referendum. Certo, immaginare Barcellona come un'entità straniera rispetto al resto della Spagna appare davvero difficile (le altre province catalane sono Lleida, Girona e Tarragona), ma non proprio impossibile.

Perché la Catalogna chiede l'indipendenza

La Generalitat de Catalunya (nome con cui viene indicata la Comunità Autonoma della Catalogna) gode già di un buon margine di autonomia, avendo pieno controllo della gestione amministrative e della sanità. Il problema, però, è cresciuto con la crisi economica degli ultimi anni. La Catalogna, una delle regioni più ricche della Spagna, ha alzato i toni, chiedendo che la tasse versate restassero sul territorio.

Il governo del premier Mariano Rajoy ha totalmente escluso l'ipotesi di concedere maggiore autonomia fiscale, animando il fronte favorevole all'indipendenza. Nel dicembre 2013, il presidente della Generalitat de Catalunya, Artur Mas, ha indicato la data del referendum nel 9 novembre 2014. Nonostante Rajoy abbia affermato in varie dichiarazioni pubbliche che non riesce a immaginare una "Spagna senza Catalogna", i fautori del referendum hanno avviato una campagna popolare per raccogliere le firme e organizzare una catena umana.

Stando agli ultimi aggiornamenti forniti dalla stampa spagnola, almeno 450mila catalani hanno aderito all'iniziativa.

Le domande del referendum in Catalogna

I quesiti a cui risponderanno gli elettori sono semplici: il primo chiede "Vuoi che la Catalogna diventi uno Stato" e nel caso la risposta sia "sì" se questo "Stato deve essere indipendente".

In Catalogna, rispetto alla Scozia, il discorso legato all'indipendenza rischia di portare a forti tensioni tra lo Stato centrale e la Generalita de Catalunya. La consultazione da un punto di vista legale non può ufficialmente portare alla secessione catalana dal resto del Paese, ma la vittoria del "sì" determinerebbe una spinta ancora più nazionalista. E Madrid non potrebbe voltarsi dall'altro lato.