Ha investito il suo bambino di circa 13 mesi che gli andava incontro per abbracciarlo. Questo l'atroce destino di un bimbo della provincia di Treviso, morto col cranio fracassato dopo il terribile impatto con l'automobile del padre. Quando i genitori sono arrivati in ospedale, avevano in braccio quel frugoletto con la testa completamente ricoperta di sangue: i medici e gli infermieri del Suem, a Crespano del Grappa, hanno fatto di tutto per salvargli la vita, ma ormai era troppo tardi. Ma c'è un piccolo mistero che aleggia intorno all'atroce morte del neonato.

Una volta giunti in ospedale, tra le lacrime, i genitori nordafricani della piccola vittima hanno detto al personale della struttura sanitaria che il bambino era caduto rovinosamente dalle scale. Quando hanno visto le profonde ferite sul cranio del piccolo, i medici si sono insospettiti, dato che quelle lesioni sembravano eccessive per una caduta, anche se fosse avvenuta da un'altezza piuttosto ampia. Temendo che non si fosse trattato di un incidente, ma di un omicidio, hanno allertato i carabinieri di Crespano.

Le forze dell'ordine sono dapprima andate a casa della coppia, dove hanno trovato il figlio maggiore di lui, il quale ha sinceramente affermato che era stato il padre ad investire con la macchina il fratellino. Dopo questa dichiarazione, i carabinieri sono corsi in ospedale per parlare col 50enne nordafricano. Quest'ultimo ha opposto poca resistenza, e ha ammesso di essere stato lui, per un banale incidente a causare la morte del figlioletto mentre era in auto e andava in retromarcia. Secondo il racconto dell'uomo, il bambino era sfuggito dalle braccia della madre per correre incontro al papà; quest'ultimo, però, non lo ha visto e mentre andava in retromarcia ha sentito un rumore e allora si è fermato, temendo fosse accaduto il peggio. E così è stato.

Hanno caricato il piccolo in auto e, di corsa, sono andati in ospedale sperando che fosse ancora possibile salvargli la vita. Poi la bugia raccontata ai medici, della caduta dalle scale come causa della morte, e infine la confessione dinanzi ai carabinieri. Ad ogni modo, per fugare qualsiasi ulteriore sospetto sulla dinamica che ha causato la tragica morte di un bimbo di appena 13 mesi, è stata disposta un'autopsia. Se questa confermerà la morte accidentale, il padre dovrà rispondere di omicidio colposo, ma se dall'esame autoptico dovesse venir fuori che l'uomo ha mentito per una seconda volta agli inquirenti, allora le sue responsabilità potrebbero risultare ancora maggiori.