Il marocchino Mohammed Fikri avrà un risarcimento di circa 9 mila euro, dallo stato italiano, per essere stato detenuto ingiustamente in carcere per tre giorni con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. Secondo il Corriere della Sera, questa sarebbe la cifra stabilita dalla Corte d'Appello di Brescia. Il giovane marocchino, infatti, fu arrestato dai carabinieri nel dicembre del 2010 con l'accusa di aver ucciso la giovane ragazza di Brembate di Sopra. Prova cruciale per l'incriminazione del ragazzo la traduzione di una telefonata con i parenti in Marocco, ma, questa, successivamente si è rivelata completamente sbagliata. Una prima traduzione affermava che Fikri avesse detto:" Allah, perdonami, non l' ho uccisa io", ma successivamente si arrivò a scagionare il ragazzo poiché la traduzione della frase risultò essere sbagliata, in quanto in realtà Fikri aveva detto:" Allah, facilitami in una partenza per il Marocco. Ma, comunque, non si è arrivati a quest'assoluzione facilmente poiché la procedura giudiziaria è stata abbastanza lunga con 16 traduzioni della frase che lo avrebbe incastrato, quattro udienze e diversi accertamenti scientifici.

Dopo l'intercettazione e la traduzione sbagliata, Fikri venne arrestato, poiché rappresentava il sospettato principale, e passò tre giorni in prigione. Ad aggravare la sua posizione le tracce di Yara ritrovate al cantiere dove lavorava e il fatto che si trovasse su un traghetto diretto a Tangeri. In seguito, si scoprì che il marocchino non era intenzionato a scappare dall'Italia ma che, quello in Marocco, era un viaggio già programmato. Dopo avere effettuato le altre traduzioni, il pubblico ministero capisce l'errore commesso e decide di archiviare il caso, consentendo il rilascio di Fikri e ponendogli le più sentite scuse. E, il 22 febbraio 2013, cade definitivamente l' accusa di omicidio a suo carico, anche se rimane indagato con l'accusa di favoreggiamento personale. L'agosto dell'anno scorso finalmente cade anche questa accusa ed a Fikri ora andranno questi 9 mila euro come risarcimento di un'ingiustizia subita.