Aveva annunciato la scorsa settimana una visita a due tappe nella città di Reggio Calabria. Una per incontrare all'interno dell'azienda metal meccanica i lavoratori e la seconda per incontrare il neo sindaco Giuseppe Falcomatà a palazzo San Giorgio, ubicato nel centro storico della città. Matteo Renzi sarebbe dovuto rimanere nella città della fata Morgana almeno un paio di ore, invece la sua visita non è durata più di quaranta minuti; tutti trascorsi all'interno dello stabilimento dell'Ansaldo Breda, in compagnia del sottosegretario Delrio, dall'amministratore di Finmeccanica, Mauro Moretti, del neopresidente della Regione, Mario Oliverio, del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e di quello di Messina, Renato Accorinti.

Erano presenti anche il sottosegretario Marco Minniti e Maria Carmela Lanzetta, ministro degli Affari Regionali. Sicuramente l'alta recinzione perimetrale dello stabilimento Ansaldo Breda, ha rassicurato il Presidente del Consiglio, il quale ha preferito trascorrere il poco tempo previsto per la sua visita in città, all'interno dell'opificio, luogo dove non poteva essere messa assolutamente in discussione la sua incolumità.Nel piazzale esterno alla fabbrica c'erano centinaia di poliziotti in assetto antisommossa e migliaia di persone venute anche dalla provincia per dimostrare tutta la loro disapprovazione nei confronti del Governo.

Matteo Renzi è stato accolto con slogan dalla rima molto colorita e con il lancio di uova, per mano dei manifestanti appartenenti a diverse categorie sindacali, ma soprattutto alla CGIL e all'USB.

A parte il lancio delle uova, i manifestanti hanno mantenuto un comportamento molto civile, soprattutto nei confronti delle forze dell'ordine, che hanno soltanto vigilato affinché non si verificassero atti di grave intemperanza. Sono venuti a Reggio Calabria per dimostrare contro la politica del Governo Renzi anche gli operai della Italcementi di Vibo Valentia, i percettori di ammortizzatori sociali che, da mesi, non percepicono l'indennità, ed i tirocinanti degli uffici giudiziari.

Una nota molto stonata, ha caratterizzato più di tutto la visita di Matteo Renzi nell'industria di Torre Lupo. Il fatto clamoroso, fuori da ogni logica politica, è stato, l'aver vietato all'Onorevole Antonio Caridi, di partecipare all'evento, il quale ha dichiarato: "Chiedo che siano resi pubblici gli elenchi d'invito, il relativo metodo di selezione degli invitati e chi si è reso responsabile di un simile sgarbo, a riguardo presenterò un'interpellanza parlamentare".

L'accaduto non ha precedenti nella storia della Repubblica e mette in cattiva luce ancor di più il Presidente del Consiglio Renzi che non gode certamente al momento di un'ottima reputazione e, soprattutto, che denota da parte del centrosinistra una tendenza a non rispettare i canoni della democrazia.