Non c'è solo il quartiere Tor Sapienza a Roma a scatenare proteste contro gli immigrati. A Badia Prataglia, in provincia di Arezzo, i residenti della piccola frazione sono scesi in piazza per ribellarsi alla decisione di inviare circa cento immigrati nel loro Comune, che verranno ospitati in un albergo della zona. Temendo che possano sorgere gli stessi problemi di integrazione ed i medesimi casi di aumento di furti e rapine di Tor Sapienza, i residenti hanno dato vita ad una sorta di protesta "preventiva", alzando la voce ancor prima dell'arrivo degli extracomunitari.
Tutto il paese ha organizzato una sorta di "serrata generale": i negozi, gli uffici e il Comune sono rimasti chiusi e i cittadini, compatti, si sono recati dinanzi alla prefettura di Arezzo dove, armati di cartelli e slogan hanno chiesto una riduzione del numero di immigrati da mandare nella loro cittadina. Infatti, gli abitanti di Badia lamentano che, mentre a Poppi, comune di cui Badia Prataglia è una frazione, gli extracomunitari in arrivo sono soltanto cinque, nel loro paesino, invece, saranno circa un centinaio. Il prefetto di Arezzo, Saverio Ordine, per provare a tranquillizzare i manifestanti ha dichiarato di essere pronto a schierare maggiori forze di polizia per garantire la sicurezza dei cittadini.
L'albergo che accoglierà ed ospiterà i migranti si chiama "Bellavista" e il proprietario, Paolo Mulinacci, spiega perché per lui questa situazione è fondamentale sotto il profilo economico. Il gestore dell'hotel si trova nella morsa della crisi economica, con pochissimi turisti che giungono al suo hotel e i suoi figli senza lavoro.
Quando ha saputo che c'era un bando per ospitare degli extracomunitari, non ci ha pensato due volte. Il bando, vinto dalla cooperativa Domus Caritatis di Roma stabilisce che le strutture che ospiteranno gli immigrati riceveranno una somma pari a 33.59 euro a persona. Per Michele, dunque, l'arrivo di questi ospiti può rappresentare una manna dal cielo per far ripartire la sua attività e tornare ad avere dei profitti dopo un lungo periodo di magra.
Al fianco dei cittadini di Badia Prataglia, si è schierato anche il sindaco di Poppi, Carlo Toni, il quale ha affermato che, effettivamente, cento migranti da ospitare rappresentano un numero troppo alto per una piccola comunità come quella aretina. Ad ogni modo, si spera che, siccome tra le montagne di Badia le proteste sono cominciate in anticipo, le autorità competenti prendano i provvedimenti necessari per evitare che anche qui si arrivi a tafferugli e violenti scontri con le forze dell'ordine, come sta accadendo in questi ultimi giorni a Tor Sapienza.