Il giornalista Udo Ulfkotte evidentemente dopo tanti anni di giornalismo non vuole tenersi dentro i segreti scoperti e denuncia: anche l'Unione Europea paga i giornalisti perché ne parlino bene, ecco le prove. Udo Ulfkotte (nato nel 1960), professione giornalista inviato nei Paesi in guerra per testate giornalistiche importanti come la Frankfurter Allgemeine. Lo fa per 17 anni durante i quali viene a conoscenza di fatti sconosciuti all'opinione pubblica mondiale. Smette di fare il giornalista, "si fa un esame di coscienza" e il risultato non gli piace: si rende conto di essere stato una marionetta nelle mani dell'intelligence, dei servizi segreti e dei politici facendo cattiva informazione - o meglio disinformazione - nei confronti dei suoi fedeli lettori.

Per scaricarsi la coscienza di questo peso decide di scrivere il libro Giornalisti in vendita nel quale rende noti tutti i fattacci di cui è a conoscenza o di cui si è reso partecipe negli anni in cui il giornalismo era il suo mestiere.

In Germania, in Italia, le ambasciate americane degli Stati Uniti arrivano a pagare i giornalisti anche 20.000 euro affinché scrivano articoli pro-Unione Europea. Nell'intervista che gli viene fatta denuncia che insieme ai suoi colleghi - in 17 anni di giornalismo nei quali è stato inviato di guerra in Paesi come Iraq e Afghanistan - è stato artefice di "simulazione di libertà di stampa mentre in realtà la verità veniva manipolata". Ad esempio diverse volte è successo che gli articoli che portavano la firma di Udo Ulfkotte in realtà fossero stati scritti da agenzie di intelligence.

"Non è giusto fare così, questo non è giornalismo. Voglio informare le persone di quello che succede davvero, di come vengano imbrogliate. Moltissimi lettori hanno la sensazione che quello che stanno leggendo sia manipolato ma non possono provarlo: le prove le ho fornite io." Il libro è focalizzato sulla Germania ma a quanto pare il sistema è generalizzato: anche in Italia ci sarebbero giornalisti pagati dalla UE per scrivere articoli in favore dell'Unione Europea; sul lago di Como - a Cadenabbia - invece c'è la ex residenza estiva Villa la Collina del fu primo cancelliere tedesco Konrad Adenauer che è stata trasformata in luogo di incontro di politici e servizi segreti tedeschi che insieme si spostano in battello a Bellaggio per recarsi alla Rockfeller Foundation a incontrarsi segretamente con la CIA.

"Questo sistema di manipolazione si ramifica in tutto il mondo, non riguarda solo pochi giornalisti o testate. C'è una casta di 85 persone che governa il mondo e distribuisce la ricchezza e pagano persone per manipolare le masse arricchendosi sempre di più. Queste persone gestiscono tutto - soprattutto affinché le informazioni siano filostatunitensi - e in Germania se vogliamo fare carriera dobbiamo sottostare alle loro regole. Le personalità politiche di spicco non intervengono a regolare perché ne fanno parte insieme, ad esempio, anche a banchieri." La domanda allora è perché Ulfkotte ha fatto parte di quello stesso sistema per tanti anni, e solo ora abbia deciso di denunciarlo? Risponde: "ho problemi di salute, non mi resta molto da vivere; il libro l'ho scritto solo per morire con la coscienza pulita e per dire a tutti di non seguire il mio esempio". In rete già da ottobre le opinioni su Ulfkotte sono contrastanti: i sostenitori dicono "lo sapevamo", i detrattori minano la credibilità del giornalista che starebbe ancora facendo pura strategia.