Da quel giorno del 18 ottobre, fino ad oggi, si sono fatti passi avanti nel caso di Elena Ceste, la casalinga scomparsa da Costigliole d'Asti: dagli ultimi test si è finalmente capito che la donna non avrebbe assunto nessun psicofarmaco, ma resta ancora da chiarire dove è stata uccisa.

Quindi, quello che con il passare del tempo ha assunto sempre di più i caratteri di un giallo, ora potrebbe essere vicino alla svolta: ma ripercorriamo le tappe di questa vicenda

Il 24 gennaio scompare  dalla sua abitazione Elena Ceste, donna di 37 anni ,sposata e madre di 4 figli.

Non si avranno sue notizie, a parte qualche avvistamento poco attendibile, per ben 9 mesi

Il 18 ottobre, mentre una ruspa stava pulendo gli argini del Rio Marsa (a poche centinaia di metri  dalla casa della donna), si trovano i resti di un cadavere: subito si pensa alla mamma scomparsa, e qualche giorno dopo arriva la conferma dall'esame del DNA.

Non passano molti giorni che il marito della donna, Michele Buoninconti, vigile del fuoco di 44 anni, riceve l'avviso di garanzia, con il quale è ufficialmente iscritto al registro degli indagati. L'accusa: omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Il 30 ottobre viene trovato qualcosa che potrebbe dare una svolta alle indagini: infatti, insieme ai resti del corpo, viene trovato anche un pezzo di un telo agricolo, nel quale la donna potrebbe essere stata avvolta.

Ciò significa che non si sarebbe trattato di suicidio, ma di omicidio: purtroppo però, quel telo è molto comune in quel periodo dell'anno, e può essere trovate in quasi tutte le villette dell'Astigiano.

In parallelo continuano le indagini degli inquirenti per capire se la donna avesse una seconda vita, e si scopre che era molto attiva su Facebook: dal profilo che se ne è tracciato, è emerso quello di una donna fragile emotivamente ed infelice.

Intanto il marito viene interrogato più volte, e dalle sue versioni si riscontrano contraddizioni: viene fatto anche un sopralluogo nella sua abitazione per cercare resti di quel telo.

4 Novembre: arriva la conferma, si tratta di omicidio. Si aggrava la posizione del marito, che oltre a fornire una versione poco credibile dei fatti, viene anche accusato di depistaggio: un volontario , che stava setacciando nella zona dove è stato trovato il corpo della donna, afferma che il marito della donna gli avrebbe consigliato di cambiare direzione.

L'11 Novembre è finalmente stato trovato l'amante della donna: si tratterebbe di un uomo di 42 anni, meccanico, che vive a Settimo Torinese, Antonio R. L'uomo ha confermato gli incontri con la casalinga.

E con il passare dei giorni . oltre ad altri ritrovamenti, si evincerebbe che la donna sarebbe stata trasportata e abbandonata nell'argini del Rio Marsa, una volta morta: l'ipotesi arriva dai test che hanno valutato la posizione al ritrovamento del cadavere della donna

14 Novembre: gli inquirenti interrogano 6 uomini venuti a contatto con la donna negli ultimi 2 anni:  tutti hanno alibi di ferro, ma potrebbero essere preziosi a capire le cause dell'omicidio. Inoltre, particolare rilievo assumono le utenze telefoniche e il profilo Facebook della donna: il primo si è scoperto che poteva essere controllato dal marito tramite il sito web del gestore telefonico; il 2°, sarebbe stato violato da qualcuno, il che avrebbe dato motivo di angoscia alla donna

16 Novembre: vengono ascoltati a Pomeriggio 5 alcuni di questi presunti amanti, ma ne esce fuori un'altra versione.

Difatti anche Antonio, che fino ad ora era stato considerato l'amante della donna, afferma di non esserlo: inoltre dice di essersi fatto un'idea su chi potrebbe essere l'assassino.

Resta solo che gli inquirenti finiscano le indagini, per trovare finalmente la verità e dare giustizia alla famiglia della donna.