Continuano le indagini sulla scomparsa di Elena Ceste, il cui corpo senza vita è stato trovato in un canale di scolo di Isola d'Asti lo scorso 18 ottobre dopo circa nove mesi dalla sua sparizione. Tutte le piste sono prese in considerazione tanto che gli inquirenti hanno deciso di porre delle domande anche alla figlia maggiore della coppia che a tredici anni potrebbe essere una testimone abbastanza attendibile di quanto accaduto la mattina del 24 gennaio nella casa di Costigliole d'Asti.

Elena Ceste, news del 25/11: la figlia maggiore conferma che la mamma era ancora viva il mattino

Elena Ceste era ancora viva la mattina del 24 gennaio, giorno della sua scomparsa?

E' questo quanto affermato da Michele Buoninconti nelle sue dichiarazioni rese agli inquirenti e anche quanto confermato dalla vicina di casa che si è detta sicura di avere visto la donna in cortile verso le ore 8,00 di quella mattina. Sapere se Elena era ancora in vita nelle prime ore del mattino del 24 gennaio è indispensabile per capire quanto tempo abbia avuto a disposizione l'assassino per portare a compimento il suo terribile gesto. Quindi per avere un'ulteriore conferma sulle ultime ore di Elena Ceste, gli inquirenti hanno deciso di sentire anche la figlia maggiore della coppia. Secondo le ultime indiscrezioni pare che la tredicenne abbia confermato di avere visto la mamma quella mattina e di avere anche fatto colazione assieme a lei.

Elena Ceste, news del 25/11: alla figlia tredicenne sono state fatte domande sul rapporto tra i genitori

Ma le indagini degli inquirenti non si sono fermate alle domande sulla mattina di quel tragico 24 gennaio.

Sembra infatti, come dichiarato lontano dalle telecamere dallo stesso Michele Buoninconti ad un giornalista, che alla ragazzina sia stato chiesto se i genitori andavano d'accordo. L'attenzione sarebbe stata messa su eventuali violenze in casa e su probabili litigi tra i coniugi Buoninconti. Pare che la tredicenne abbia confermato sempre la versione data dal papà, fatto che lascia più di qualche dubbio nei confronti della probabile sudditanza psicologica della bambina già molto provata dalla perdita della madre.