Tutti lo ricordano nella fiction "Carabinieri" con Manuela Arcuri; bello, alto, muscoloso e dallo sguardo tenebroso, proprio un modello. Ma dai suoi occhi si intravedono molte sofferenze. Lorenzo Crespi sin da ragazzino ha sempre avuto un carattere violento e scontroso, a partire dai suoi 15 anni, dopo la morte della nonna, fu coinvolto spesso in liti che lo hanno condotto ad avere problemi con la giustizia.
Lorenzo è stato immerso nel pieno del successo negli anni '90, quelli per lui furono gli anni più belli, tra fiction, film e ospitate tv, che gli hanno permesso di fare carriera nel mondo dello spettacolo.
Fino a qualche mese fa, nella trasmissione della D'Urso, abbiamo visto un Lorenzo sofferente, una persona che cercava aiuto dalle istituzioni. Crespi ha svelato al pubblico di Canale 5, di essere gravemente malato ai polmoni, un infezione mal curata sin dai tempi della sua partecipazione a "Ballando con le stelle", improvvisamente interrotta per alcuni disguidi con gli autori del programma.
Domenica scorsa, Crespi ha nuovamente detto alla D'Urso, di convivere con la sua malattia ma di essere felice perché oggi finalmente, può aiutare i ragazzi che hanno più bisogno di lui. Infatti, si divide tra Messina e Roma, dove vive in una casa famiglia e oltre ad aiutare i ragazzi della comunità, svolge lavori manuali come ad esempio, il giardinaggio.
Ha ribadito più volte, che fare l'attore fa parte del suo passato e che oggi vuole impegnare la sua vita ad essere l'angelo di qualcuno.
Recentemente ha perso sua papà, aveva 66 anni ed è salito al cielo improvvisamente per un malore. Lorenzo ha avuto un altro padre oltre a quello naturale, stiamo parlando del celebre Maurizio Costanzo.
I due hanno da sempre avuto un rapporto di parentela. Ma oltre a Costanzo, pochi amici del mondo dello spettacolo sono stati vicini alla sua sofferenza, come l'amico regista Giulio Base, che a Domenica Live lo ha incoraggiato attraverso un video messaggio. Ecco come ha concluso Crespi il suo racconto: "Tutti noi sogniamo un angelo ma io credo che ognuno di noi debba essere l'angelo di qualcun'altro. Io sono l'angelo del mio angelo".