Cade oggi il venticinquesimo anniversario del crollo del muro di Berlino. La storica divisione tra le due Germanie fu decretata dalla glasnost di Gorbaciov che avverte sui rischi di una nuova guerra fredda. "Questa città ha scritto la storia" dichiara la cancelliera tedesca Angela Merkel a margine dei festeggiamenti per l'anniversario.

I ballons

La città berlinese è stata vestita a festa, con ben 8000 palloni tra i quali si aggirano migliaia di turisti che approfittano della sospensione dello sciopero dei macchinisti della Deustche Bahn. E' stato il sindaco berlinese Klaus Wowereit ad accenderli, dando il là alla celebrazione dell'evento che ha posto la fine di 28 anni bui di storia contemporanea.

L'inno alla gioia che si svolgerà alla Porta di Brandeburgo sarà diretto da Daniel Barenboim, con la liberazione in volo dei ballons. Alla manifestazione dedicata alla ricorrenza della caduta del muro di Berlino sono attesi oltre due milioni di visitatori che giungeranno da tutte le nazioni.

#MuroBerlino25

L'evento celebrativo avrà una sua appendice italiana nella città di Modena. Alla Galleria Europa si terrà una tavola rotonda alla quale parteciperanno il giornalista della ArdKarl Hoffmann, la coordinatrice dell'Arci Raffaella Bolini e i docenti universitari Salvatore Aloisio e Andrea Panaccione. All'ingresso della Galleria i visitatori potranno scrivere quali sono gli altri muri da abbattere lasciando il contributo sopra un manifesto che sarà predisposto all'uopo.

Questo interrogativo viene promosso con l'Hastag #MuroBerlino25. Successivamente verrà stabilito il contatto televisivo con Berlino che terrà impegnati i partecipanti dalle 18.15 fino alle 20.15.

Il monito

Mikhail Gorbaciov è stato il protagonista principale con la sua glasnost, in quei difficili anni di crisi diplomatiche tra Urss e Usa, a dare la spallata decisiva al crollo di quel muro.

A distanza di 25 anni avverte che alle porte c'è una nuova guerra fredda intervenendo alla cerimonia berlinese, incolpando di questo tutto l'Occidente. Il monito lanciato dall'ex premier russo è rivolto chiaramente alle politiche comunitarie che hanno determinato le sanzioni alla Russia per l'occupazione dell'Ucraina.