Sorprese per quanto riguarda le recenti news sul caso Yara Gambirasio, in quanto uno degli avvocati che ha ricevuto mandato di assistere Massimo Giuseppe Bossetti e precisamente l'Avv. Silvia Gazzetti non vuole più proseguire nel suo lavoro. La Gazzetti si è quindi recata in Procura per ufficializzare la rinuncia. L'incarico a questo professionista fu dato d'ufficio il 16 giugno 2014, in seguito affiancata dall'Avv. Claudio Salvagni, di Como. Come probabilmente saprete, Bossetti è accusato di avere ucciso la tredicenne di Brembate Yara Gambirasio in quanto sui leggins di Yara sono state trovate tracce del suo dna.





Il fatto - Cosa è successo? Secondo le ultime news esistono delle divergenze di vedute tra colleghi sulla linea difensiva da adottare per tutelare gli interessi del muratore di Mapello. La rispettabile decisione della Gazzetti è inoltre motivata dalla vicinanza di alcune scadenze processuali. Non fa commenti Salvagni e si limita a prendere atto della decisione della collega. Fino a questo momento i due erano sembrati in piena armonia nel non facile processo, ma non conosciamo il motivo preciso di questa scelta.



Resta difficile la posizione di Bossetti, inchiodato per ora dai rilievi sul dna. Nelle scorse settimane si è ipotizzato che Yara sia stata seviziata da tre persone in quanto il corpo presenterebbe lesioni derivanti da tre diverse armi da taglio, ma ovviamente nulla vieta che una sola persona si serva di due-tre oggetti atti a offendere diversi.

Su questa posizione sarà interessante ascoltare il parere dei periti. Vi ricordiamo che la giovane non morì per colpa delle ferite ricevute, ma per ipotermia e cioè per il freddo pungente nella notte tra il 26 e il 27 novembre 2010. Sono già passati 4 anni, ma sono state molto lunghe e laboriose le indagini per risalire al codice genetico trovato sul corpo della tredicenne.



Vi ricordiamo inoltre che nei suoi polmoni è stata trovata polvere di calce, un indizio importante: la polvere di calce poteva essere sui vestiti o sulle mani del suo aguzzino, ma anche nel luogo o sul mezzo dove è stata portata dopo il sequestro, che dovrebbe essere avvenuto dopo le 18:30 del 26 novembre 2014, quando Yara uscì dalla palestra.