Ci risiamo. Non bastava il gruppo 'Quelli che una botta ad Elena Ceste gliela darebbero', adesso arrivano le accuse gratuite anche contro Veronica Panarello, la madre di Loris Stival. In un Paese dove la tv propone i casi più eclatanti di cronaca nera fin dal mattino, dove Facebook e gli altri social network si trasformano in agenzie stampa per freschi assassini, dove la prima serata si è trasformata in salotti e poltrone nere dove il boia è travestito da conduttore, dove una storica famiglia del XV secolo rivive nelle stradine di un piccolo paese siciliano macchiandosi del delitto della menzogna, dove il programma più seguito dell'intera giornata è una soap opera spagnola, succede anche che uno/due dieci ragazzi e/o ragazze aprano su Facebook una pagina tra virgolette dedicata alla presunta assassina di suo figlio, intitolandola 'Quelli che una botta a Veronica Panarello gliela darebbero'.

In Italia non brilliamo per originalità forse, ma per stupidità sì.

Deridono Elena Ceste e Veronica Panarello su Facebook: pagine oscurate

Fortunatamente nel web c'è ancora chi parla e difende i suoi valori. Le pagine Facebook che avevano protagoniste, loro malgrado, Elena Ceste e Veronica Panarello sono state oscurate barra cancellate grazie alle segnalazioni da parte di utenti comuni rimasti sconvolti dall'esistenza di tali fanpage. Se infatti provate a fare una semplice ricerca su google scrivendo "Quelli che a Elena Ceste una botta gliela darebbero" troverete ancora il nome della pagina tra i primi risultati di ricerca ma una volta entrati comparirà un messaggio di errore. È stata invece cancellata e non compare più nei risultati di ricerca né nel motore interno di Facebook la pagina clone di Veronica Panarello.

Nonostante ciò non mancano altri gruppi in cui sia Elena che Veronica vengono oltraggiate e insultate nei commenti a post che riportano semplicemente le ultime novità sui casi. Dopotutto non c'è da stupirsi se accadono queste cose, siamo in Italia, il Paese delle belle arti e del paradosso onnisciente.