Fa ancora scalpore il caso di Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina. Mentre gli inquirenti sono in attesa di procedere con il nulla osta per organizzare i funerali del piccolo, la mamma, Veronica Panarello in carcere da una settimana perché accusata di essere l'assassina del figlio è barricata in una cella di isolamento a Catania, ma continua a professarsi innocente. In realtà, contro di lei non solo ci sarebbero indizi molto forti, ma anche l'ombra di un possibile complice, come scritto dal Corriere della Sera, che ha intervistato anche il marito di Veronica, Davide Stival.

Il giovane, ancora scosso per la perdita del figlio e tutto ciò che ne è conseguito dopo, ha parlato proprio al quotidiano affermando di non poter non credere agli inquirenti, ma nello steso tempo fatica a vedere la moglie come il killer del suo "cocco" come egli stesso l'ha definito. Davide Stival, ha raccontato sprazzi di vita quotidiana al Corriere, descrivendo Veronica Panarello come una donna che in 10 anni di vita insieme è sempre stata impeccabile sia nella gestone della casa, che dei figli. Davide ricorda come fossero una coppia unita e come hanno voluto con tutte le loro forze il piccolo Loris, nonostante la giovane età.

Veronica Panarello accusata di aver ucciso Loris: le tre ipotesi della Procura

La realtà dei fatti, appare molto diversa.

Secondo gli inquirenti, non solo Veronica Panarello sarebbe l'assassina del piccolo Loris, ma avrebbe agito anche con crudeltà e forse aiutata da qualcuno. Il movente di questo efferato omicidio, andrebbe ricercato nel passato della 25enne, descritta dalla famiglia come una bambina fragile e aggressiva che tentò di uccidersi a 14 anni, salvo poi non dare peso alla cosa.

Di certo, Veronica Panarello non ha vissuto un'infanzia e una giovinezza tra le più spensierate. A soli 16 anni decise di andare via da casa per vivere con la famiglia Stival, raffreddando i rapporti con la famiglia di origine. Quando partorì Andrea Loris era minorenne e la giovane copia dovette recarsi anche al Tribunale di Catania per regolarizzare la loro posizione di genitori.

Dunque se il movente va cercato nella fragilità di Veronica Panarello, è altrettanto vero che quella mattina, di certezze non ve ne sono, ma solo una matassa di orari e fatti confusi. Di certo Loris non fu mai accompagnato a scuola e Veronica Panarello compì con l'auto dei percorsi diversi e ambigui. Ma dove andò di preciso?

E' proprio la Procura di Ragusa a mettere in piedi diversi scenari. Uno di questi vede Veronica Panarello come unica responsabile del delitto; avrebbe ucciso a casa il figlio e poi lo avrebbe scaricato nel fosso. Un'altra ipotesi coinvolgerebbe un'altra persona che potrebbe aver aiutato la ragazza ad occultare il cadavere. E poi c'è la terza tesi, quella più discussa, in cui una terza persona potrebbe sia aver aiutato ad occultare il cadavere, sia ad uccidere Loris.

In questo caso però, l'omicidio del piccolo potrebbe essere stato pianificato e non frutto della fragilità mentale di Veronica Panarello. Il caso è tutt'altro che chiuso e se davvero sarà confermato che la donna non ha agito da sola, inizierà la caccia al complice.