Carmelo Petralia il procuratore della Repubblica di Ragusa, ha dichiarato, durante una conferenza stampa, che Andrea Loris, il bambino ritrovato morto due giorni fa presso un mulino abbandonato nei pressi di Camerina Santa Croce, in provincia di Ragusa, è morto per asfissia da strangolamento ed in seguito è stato gettato nel canale precipitando da un'altezza di circa due metri. Le indagini si stanno orientando verso l'omicidio volontario e il sequestro di persona a carico di ignoti, non essendoci, per il momento, indiziati. Gli accertamenti da parte dei medici legali continuano e l'equipe che se ne sta occupando sta lavorando per sviluppare i dati che ha in possesso.


I cittadini, in particolar modo i genitori dei bambini che frequentano la scuola elementare dove Andrea è stato accompagnato dalla madre sabato mattina senza però varcarne la soglia, in questi due giorni, sono terrorizzati all'idea che ci sia qualcuno che possa far del male ai loro figli. Il procuratore assicura che è sbagliato dare la caccia alle streghe, ma che anzi la cittadinanza è invitata a mettersi a disposizione per poter collaborare nel fornire indicazioni utili all'indagine, anche mediante telefonate anonime perché un importante aiuto può arrivare soprattutto dagli abitanti del paese.

Smentita l'ipotesi, da parte del procuratore, che il bambino possa essere stato assassinato in un posto diverso da dove il corpo è stato ritrovato, affermando che la morte è avvenuta proprio sul luogo del ritrovamento. Si continua a cercare lo zainetto del bambino che, secondo la testimonianza di una donna che avrebbe visto Andrea intorno alle 9 di sabato mattina, il piccolo aveva con sè: un ovetto blu con le cinghie gialle e la scritta Toy story, che al momento è introvabile. Diventa di importanza vitale il suo ritrovamento affinché si possa magari risalire, da qualche impronta lasciata dall'assassino, all'autore del feroce omicidio, per questo,per qualche giorno ancora, i rifiuti contenuti nei cassonetti del paesino non verranno portati in discarica.

Intanto c'è mistero sulle parole pronunciate dal padre all'uscita dalla questura. Sembrerebbe che Davide Stival, il papà del piccolo, abbia affermato di sapere chi ha ucciso il figlio e che lo avrebbe ammazzato con le sue stesse mani, affermazioni subito smentite da parte dei carabinieri che seguono il caso. Passate in rassegna anche tutti i filmati ripresi da telecamere di sicurezza poste in negozi, banche e scuole per poter vedere se il bambino compare in qualche immagine. La procura conferma comunque l'ipotesi della pedofila, ma sicuramente l'assassino era una persona conosciuta dal bambino, che si fidava talmente da marinare la scuola ed allontanarsi insieme a lei. Andrea, come testimoniano alcuni familiari, era un bambino timido che non sarebbe mai andato via con degli sconosciuti.