Svolta nel giallo della morte della piccola Yara Gambirasio, secondo notizie che trapelano da parte degli inquirenti, il furgone Iveco di Massimo Giuseppe Bossetti il giorno della scomparsa di Yara, il 26 novembre 2010, sarebbe stato ripreso più volte attorno alla palestra in cui si allenava la tredicenne di Brembate. Gli avvistamenti risalirebbero all'ora precedente alla scomparsa della ragazza cioè fra le 18 e le 19 di quel giorno, momento fatidico per quanto riguarda quello che poi sarebbe successo nell'ora successiva col rapimento della ragazzina.

Questo è solo l'ultimo dettaglio che emerge dall'indagine che ha portato Massimo Giuseppe Bossetti in carcere dal giorno 16 giugno 2014 in quanto principale e finora unico sospettato della morte della piccola Yara. Gli inquirenti sono sicuri che il furgone ripreso più volte dalle telecamere quel giorno fosse quello di Bossetti, in quanto i fotogrammi incriminati sono stati fatti analizzare da un esperto il quale ha prontamente confermato che quello che si vede nelle immagini con certezza è il furgone di Bossetti.

Questo potrebbe essere una vera e propria svolta per questo giallo che ormai va avanti  da anni e che forse finalmente potrebbe arrivare a qualche conclusione. Per L'indagato è una vera e propria mazzata anche perché dopo le 19, cioè quando Yara Gambirasio viene rapita, il furgone sparisce letteralmente e non viene più ripreso da nessuna telecamera.

Queste nuove immagini di cui gli inquirenti sono entrati in possesso e che potrebbero portare ad una vera svolta nel caso, aggravando ulteriormente la posizione dell'uomo, sono immagini ulteriori che vanno a sovrapporsi a quelle del distributore Shell che aveva registrato un furgone compatibile a quello di Bossetti precisamente alle 18.01 di quel giorno.

L'indagato relativamente alle immagini della telecamera Shell si era difeso affermando che faceva quella strada sempre tornando da lavoro ma in realtà poi dalle indagini uscì fuori che l'uomo quel giorno non era andato a lavorare in cantiere.