Partiamo dal presupposto che non ci sono stati feriti o morti in seguito al terremoto che ha colpito praticamente tutta la Toscana, nella notte fra giovedì 18 e venerdì 20 dicembre. I sismografi hanno fatto registrare un centinaio di scosse e l'epicentro del Terremoto è stato individuato nella zona compresa fra Arezzo, Siena e Firenze, le cosiddette "Colline del Chianti". Tutto è cominciato all'alba, quando il telefono dei vigili del fuoco ha cominciato a squillare all'impazzata per le numerose chiamate dei cittadini impauriti. A detta degli esperti, non è attualmente possibile fare previsioni circa la durata dello sciame sismico che sta colpendo al cuore la Maremma: generalmente, infatti, un terremoto di questo tipo comincia con una scossa forte seguita da altre piccole scosse più deboli, che potrebbero ripercuotersi su edifici e case.

Immediato il ricordo del terremoto che colpì duramente L'Aquila nel 2009: gli abruzzesi non si sono ancora ripresi da quel tragico 6 aprile e questo ha fatto scattare subito l'allarme anche in Toscana, dove gli abitanti stanno evacuando preventivamente case, scuole ed uffici. Nel capoluogo fiorentino sono stati chiusi temporaneamente anche i musei e la situazione non dovrebbe cambiare nemmeno nell'immediato fine settimana. Tantissime, in tal senso, le persone che si sono ritrovate in strada in seguito alla scossa più forte avvertita in mattinata, caratterizzata da una magnitudo di oltre 4 gradi della scala Richter, che si è prolungata per diversi secondi. Una paura ampiamente giustificata, considerati i numerosi edifici non-a-norma che sono stati costruiti nel nostro Paese: già l'alluvione in Sardegna dell'anno scorso e quella in Liguria della prima metà di novembre avevano crudelmente mostrato (semmai ce ne fosse stato bisogno) quanto si fosse sottovalutato il problema del territorio e la sua messa in sicurezza da parte della politica. In attesa di risposte invitiamo i lettori a restare sul nostro portale per continui aggiornamenti circa la situazione sismografica in Toscana.