Le prove a carico di Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio sembrano essere schiaccianti. Assieme infatti alle tracce di DNA appartenente al muratore di Mapello ritrovate nei leggins della povera ragazza, vanno aggiunti anche alcuni filmati di sorveglianza che confermano come il furgone del Bossetti si trovasse nei pressi della palestra proprio nei minuti della scomparsa.
Yara Gambirasio, ultime news: furgone del Bossetti visto e filmato vicino alla palestra
Gli inquirenti che ormai da quattro anni indagano sul caso di Yara Gambirasio sembrano avere le idee chiare: Massimo Bossetti si trovava vicino alla palestra di Brembate quel tragico 26 novembre 2010 proprio nei minuti nei quali viene fatta risalire la scomparsa della ginnasta.
Sono state le telecamere di sorveglianza di un distributore di benzina, di una Banca di Credito e di un'altra attività commerciale ad avere filmato il suo furgone Daily bianco passare più volte vicino alla palestra e poi davanti alla casa di Yara. Sebbene non si veda chiaramente il volto del guidatore, gli inquirenti sono certi che il mezzo sia il suo e che alla guida ci sia Bossetti. Tanto più che la tesi è confermata anche da un testimone che già pochi giorni dopo la scomparsa di Yara, si era rivolto alle forze dell'ordine per segnalare la presenza di un furgone bianco che viaggiava a velocità sostenuta.
Interrogato dagli inquirenti a tal proposito, Massimo Bossetti non ha escluso la sua presenza a Brembate quel pomeriggio affermando di essersi recato da commercialista e meccanico.
Tali affermazioni sono state però smentite dall'ultima fattura presso il suo meccanico che risale ad un mese prima della morte di Yara.
Elena Ceste, ultime news: anche i legali di Massimo Bossetti cominciano a dubitare
La difesa di Massimo Bossetti comincia a vacillare e le prove contro di lui sembrano essere sempre più chiare: ne sono convinti anche i legali del muratore di Mapello che non sono più d'accordo sulla strada giusta da seguire per evitargli una pena esemplare.
Per questo l'avvocato Silvia Gazzetti ha deciso di rimettere il mandato lasciando al collega Claudio Salvagli il difficile compito di concedere una chance a colui che sembra evidentemente essere l'assassino di Yara Gambirasio.