Sono all'incirca duecento i volontari cristiani che stanno lottando in queste ore contro il terrorismo. Solo tre mesi fa erano una quarantina a combattere la minaccia, adesso si sono uniti a loro anche Caldei, Siriaci e Ortodossi. "Non stiamo solo a pregare. Noi preghiamo e combattiamo, questa è la nostra terra e dobbiamo difenderla dal terrorismo", dice Nael, un volontario cristiano di solo vent'anni. Fino a poche ore fa i duecento volontari si trovavano nel loro quartier generale, al confine tra la Siria e la Turchia.

La maggior parte di loro sono giovani e sono comandati dal Capitano Odesho, il quale viene descritto da militari come un uomo con la testa sulle spalle.

"Questi ragazzi sono dei figli per me", racconta il Capitano Odesho. Tutti i pick-up partono per il villaggio di Boqofa, ultima località di Mosul, controllata dalle forze Peshmerga. Mancano pochi chilometri per raggiungere il fronte a nord di Mosul, considerata ''terra di nessuno'' dove di notte si animano i combattimenti. I volontari arrivano dalle città vicine a Mosul e il loro unico obiettivo è quello di riprendersi Batnaya, città nelle mani dell'Isis. "Come abbiamo preso Boqofa, riprendiamo anche Batnaya e Mosul. Stiamo aspettando che inizi l'offensiva", dicono i volontari.

Durante tutti questi giorni trascorsi sul fronte, sono soltanto gli jihadisti ad attaccare. In mattinata l'ingresso a Boqofa dove i volontari controlleranno le condizioni di un piccolo monastero abbandonato dalle suore nei giorni in cui la città fu presa dall'Isis.

La chiesa è devastata, mentre le immagini sacre sono coperte da drappi neri. Ma il coraggio e l'amore per la fede non mancano, un soldato vede per terra una croce rotta, la prende e la ricompone. Vengono letti anche passi di alcuni manoscritti antichi scritti in lingua assira. Infine, mentre un soldato fa suonare la campana del campanile, tutti si fanno il segno della croce. "Siamo qui perché vogliamo restituire alla cristianità la piana di Ninive. Le nostre speranze sono qui", conclude così il Capitano Odesho.