Proprio quando le indagini sulla morte di Yara Gambirasio sembravano avviate verso un binario morto ecco una novità: ci sarebbe una testimone, che risulta sufficientemente attendibile, che afferma di avere notato la tredicenne Yara Gambirasio, di Brembate, in auto con il carpentiere di Mapello Massimo Bossetti l'estate precedente all'improvvisa scomparsa. La ragazzina, di soli 13 anni, morì nel 2010. Le indagini sono state molto complesse. Inizialmente si era sospettato di un operaio extracomunitario uscito presto di scena.
Il luogo dell'avvistamento
I due (Yara e Bossetti) sarebbero stati visti all'interno della macchina che si trovava nel parcheggio antistante l'impianto dove Yara si andava ad allenare.
La giovane era infatti una promessa della ginnastica. La testimone, che a questo punto potrebbe giocare un ruolo importante nel processo a carico del muratore Bossetti, precisa che in quel periodo sua figlia stava frequentando un corso sportivo organizzato dalla medesima palestra.
Quel giorno la donna aveva accompagnato la figlia per svolgere un allenamento. Mentre si trovava nel parcheggio, però, la testimone notò due persone in un'auto di colore grigio metallizzato, che sembravano proprio Yara e Bossetti. Erano davvero loro? A questo fondamentale quesito dovrà rispondere il giudice. La donna notò che la conversazione tra i due si protraeva parecchio e sembrava abbastanza animata, nonostante la marcata differenza d'età.Yara teneva testa all'uomo.
Lei inizialmente aveva immaginato che l'uomo fosse con sua figlia e che l'avesse accompagnata a fare sport ma di fatto la giovane restava nell'auto senza scendere e continuando la discussione vivace. In seguito la donna ha avuto occasione di incontrare Bossetti mentre faceva la spesa in un supermarket ed è proprio per questo motivo che, sostiene, ne ricorda molto bene il volto.
La testimone ha raccontato la sua versione dei fatti nel corso di una nota trasmissione tv. Bossetti intanto continua a dichiararsi innocente. Ha sofferto molto la permanenza nel carcere di Bergamo, dove è stato a lungo in regime di isolamento, trovando conforto nelle parole del cappellano. L'avvocato di Bossetti continua a nutrire dubbi sull'esame del dna effettuato sul corpo di Yara Gambirasio.
E' proprio quell'esame, ad oggi, ad incastrare Bossetti, che ora dovrà però fare i conti anche con questa testimonianza. Ricordiamo che quello che ancora manca in questa inchiesta è il movente del delitto.