Mentre si attende l'avvio del processo penale si fa un gran parlare, a Gello di Pisa, comunità segnata dalla scomparsa di Roberta Ragusa, del fatto che Sara Calzolaio è andata a vivere sotto lo stesso tetto di Antonio Logli. Come probabilmente ricorderete l'uomo era sposato (con due figli) con la Ragusa, ma da tempo aveva una lovestory extraconiugale con la babysitter di famiglia. Secondo alcuni la moglie potrebbe avere pagato proprio il fatto di avere scoperto questa relazione. Sarà vero?
L'elettricista della ditta Geste Antonio Logli dovrà rispondere dell'accusa di avere ucciso la moglie in un processo che comincerà il 6 marzo 2015, con l'udienza preliminare prevista dalla procedura.
Intanto nella sua casa si è venuta a creare una situazione particolare, visto che la ex babysitter Sara Calzolaio ha finito per fare le veci della moglie, vivendo o meglio convivendo con Logli e i suoi figli.
I due fanno la spesa insieme alla luce del sole, l'uomo continua a lavorare. I due ostentano sicurezza e danno l'idea di pensare che questa triste storia sia destinata ad essere archiviata e dimenticata presto. Stanno già preparando quella che sarà la loro nuova vita insieme, che non può certo prescindere dai figli di Logli, che peraltro conoscono la Calzolaio da molto tempo. Ricordiamo che la Calzolaio ha 30 anni mentre Logli ne ha 20 di più. La Ragusa ne aveva 44. Quest'ultima manca da casa dal 2012 e in linea teorica potrebbe essere ancora viva.
Il suo corpo infatti non è mai stato individuato, al punto che gli investigatori pensano che sia stato distrutto, forse bruciato.
Logli è difeso dall'Avvocato Roberto Cavani. Quest'ultimo ha evidenziato che il supertestimone Loris Gozi ha un difetto visivo che mette in dubbio quanto afferma di aver notato la notte della scomparsa della donna.
L'uomo infatti afferma di avere visto antonio Logli discutere animatamente con una donna che ha poi costretto a salire su una macchina. Logli e Gozi hanno in passato polemizzato ma ad un certo punto il primo ha scelto la strada del silenzio, affidandosi al proprio legale, forse anche allo scopo di sottrarsi a una sovraesposizione mediatica. La sensazione è che non ci saranno novità sul caso Ragusa fino all'inizio del processo, a marzo 2015.