Ci sono volute tre ore di volo dalla Turchia, poi il Falcon dell'Aeronautica è atterrato all'aeroporto militare di Ciampino a Roma verso le 4:20. Dopo 168 giorni nelle mani dei ribelli siriani, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono finalmente tornate a casa. Sono uscite dall'aereo frastornate e spaesate, hanno giusto accennato un piccolo sorriso, probabilmente il primo segno di un ritorno alla vita normale. Appena scese si sono tenute insieme, in quanto gli interminabili mesi di prigionia, oscillanti tra la vita e la morte, hanno creato tra loro un rapporto speciale, come se fossero divenute vere e proprie sorelle.
Ad attenderle c'è stato il Ministro degli Esteri Gentiloni, un abbraccio, nulla di più, quasi nessuna parola, così come nemmeno una parola è stata pronunciata dinanzi ai giornalisti. Nella sala riservata dell'aeroporto, Greta e Vanessa hanno potuto finalmente riabbracciare i genitori, poi la direzione è stata presso l'Ospedale Militare del Celio, al fine di effettuare sulle ragazze alcune visite mediche di controllo.
In seguito Greta e Vanessa sono state portate presso una caserma dei carabinieri, per essere interrogate dagli inquirenti: è infatti stata aperta un'inchiesta riguardo le modalità del loro rapimento. Greta e Vanessa (di 20 e 21 anni), sono da tempo amiche del cuore, l'estate scorsa sono partite dalla Lombardia verso la Siria per scopi umanitari; il secondo viaggio nel nord del paese in appena quattro mesi.
Giovani e con un cuore generoso, le due giovani volevano solamente aiutare la popolazione locale bisognosa d'aiuto, in seguito il sequestro da parte dei terroristi. C'è stato poi l'inizio di una lunga trattativa sul filo del rasoio, tra i nostri servizi d'intelligence ed i sequestratori. Il 31 Dicembre la svolta, in un video di diciassette secondi, Greta e Vanessa erano apparse avvolte da un chador nero, supplicando in lingua inglese di essere liberate.
"Liberateci! Siamo in estremo pericolo e potremmo essere uccise" aveva detto Greta, mentre Vanessa teneva in mano un cartello con sopra scritto "17 Dicembre 2014". Questa è stata per i servizi segreti italiani, la prova effettiva che le ragazze erano vive, poi all'improvviso il devastante attentato di Parigi, ed il pericolo che tutte le trattative si potessero bloccare e che le ragazze potessero passare in mano ad altri gruppi terroristici. Ieri finalmente un sospiro di sollievo, in quanto è pervenuta la notizia ufficiale che Greta e Vanessa erano state liberate.