"Sono delusa, non vogliono credermi": sarebbero queste, secondo fonti vicine all'avvocato di fiducia riportate dalle agenzie di stampa Ansa e Agi, le prime parole di Veronica Panarello, 26 anni, madre di Loris Stival, che si trovava in carcere ad Agrigento ieri quando le è stato comunicato il no del tribunale delle libertà di Catania alla richiesta di scarcerazione. I giudici della quinta sezione del tribunale del riesame di Catania hanno depositato il dispositivo dell'ordinanza ma si sono riservati sulle motivazioni.
Delitto Loris, Veronica Panarello dopo decisione del Riesame: 'Sono delusa, non vogliono credermi'
La donna accusata di aver ucciso il figlio di 8 anni resta quindi rinchiusa nel carcere agrigentino di contrada Petrusa con l'accusa di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere su disposizione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ragusa Claudio Maggioni su richiesta della procura.
Secondo l'accusa avrebbe ucciso il figlio di 8 anni strozzandolo con una fascetta di plastica e poi avrebbe buttato il corpicino in un torrente vicino a un vecchio mulino dove poi è stato ritrovato dal cacciatore Orazio Fidone.
Omicidio Loris Stival, mamma resta in carcere, il suo avvocato: 'Dimostrerò innocenza Veronica'
In attesa della decisione dei giudici del riesame, davanti ai quali ha rilasciato dichiarazioni spontanee per ribadire la propria innocenza, la mamma siciliana presunta infanticida si era detta fiduciosa e aspettava con speranza l'ordinanza che per lei è stata però negativa. Mentre proseguono le indagini sul giallo di Santa Croce Camerina il difensore di Veronica Panarello, l'avvocato Francesco Villardita, annuncia l'ipotesi di un nuovo ricorso davanti alla Suprema Corte di Cassazione.
"Resto convinto dell'innocenza dalla mia assistita e lo dimostrerò nelle sede competenti", ha dichiarato l'avvocato Francesco Villardita, dopo la decisione del tribunale del riesame. "Aspettiamo di leggere le motivazioni - ha proseguito il legale - per ricorrere eventualmente in Cassazione. Continuiamo ad avere - ha aggiunto - grande fiducia nella giustizia".
Caso Loris, la zia Antonella Stival sui video: 'Solo immagini sfocate e non certezze'
"Mia nipote - ha detto dopo la decisione del riesame Antonella Stival, zia di Davide e Veronica, fra i familiari in prima linea nel difendere Veronica Panarello - amava i suoi figli e continua a dire di aver accompagnato a scuola il piccolo Loris.
A ciò - ha aggiunto la donna che ha chiesto anche di approfondire le ricerche sui Dna - si oppongono non certezze, bensì soltanto ipotesi di immagini o frammenti di immagini poco chiare, sfocate e mai limpide. Ombre che si muovono", ha detto la donna riferendosi ai video registrati dagli impianti di sorveglianza di Santa Croce Camerina che stanno alla base dell'inchiesta sfociata nell'arresto di Veronica Panarello. "Noi cerchiamo giustizia, cerchiamo il colpevole, non un colpevole", ha ribadito Antonella Stival "nell'assoluta certezza che Veronica sia innocente".
Caso Loris, il cacciatore che trovò cadavere del bimbo: 'Sorpreso se avessero liberato mamma'
"Non mi sorprende la decisione del tribunale del riesame di non liberare la mamma di Loris", ha commentato Orazio Fidone, il cacciatore di Santa Croce Camerina che il pomeriggio del 29 novembre scorso ha trovato il cadavere del piccolo Loris in campagna vicino al vecchio mulino. "Sinceramente - ha detto all'Ansa l'uomo che risulta indagato nell'inchiesta come atto dovuto dalla procura della repubblica di Ragusa - mi sarei sorpreso se l'avessero liberata".