Continua a spargere terrore e sangue l'Isis. Questa volta è toccato alla capitale della Libia, Tripoli, un punto strategico, dato che rappresenta un varco per l'Europa Meridionale. Quattro terroristi-kamikaze hanno assaltato l'hotel più rinomato della città, il Corinthia, celebre sede d'incontro di diplomatici internazionali. E' stato un attacco preparato nei minimi dettagli. L'assalto dei terroristi dell'Isis ha provocato almeno dodici morti. Tra le vittime figurano tre guardie libiche, che sono state uccise subito dai terroristi che sono entrati nella hall dell'hotel.
Morti anche cinque stranieri che si trovavano nell'hotel (un cittadino della Sudcorea, due delle Filippine, uno della Francia e uno degli Stati Uniti d'America).
Isis, dubbi sulla responsabilità dell'attentato di Tripoli
Secondo quanto riporta "Repubblica", gli attentatori sarebbero stati dei kamikaze e dopo uno scontro con le guardie dell'hotel si sarebbero fatti esplodere dopo avere visto che non c'era nessuna via di scampo. Numerosi i feriti, anche se non è ancora stato diffuso una cifra esatta di essi. Ci sono dubbi sulla responsabilità dell'attentato, anche se essa è stata rivendicata ufficialmente dallo Stato Islamico come risposta all'uccisione negli Stati Uniti D'America di Abu Anas al-Libi, il terrorista che organizzò gli attacchi alle ambasciate Usa in Kenya e Tanzania (primo attacco terroristico che è stato attribuito ad Al-Qaeda, nel quale persero la vita duecento persone).
Altre fonti, precisamente maltesi, riferiscono che l'attentato sarebbe stato organizzato per colpire Omar al Hassi, il leader del governo "parallelo" della Libia. L'uomo si sarebbe trovato all'interno dell'Hotel Corinthia e sarebbe miracolosamente scampato all'attacco.
I terroristi puntano ad espandere la loro influenza nell'Europa Meridionale: l'Occidente sempre più in pericolo
Rimangono forti dubbi sulla responsabilità dell'attacco, ma è indubbio che l'Isis punti ad aumentare la sua influenza nell'Africa Settentrionale, considerata un punto di approdo strategico, come ponte per l'Europa Meridionale.
Secondo i media nordafricani, i terroristi dell'Isis sarebbero particolarmente interessati a conquistare la Libia proprio per la sua posizione nevralgica. Intanto, l'Isis ha dato un ultimatum di ventiquattro ore al Giappone per la liberazione del giornalista Kenji Goto Jogo. Per la sua vita, l'Isis hanno chiesto il rilascio di una terrorista che si trova in carcere in Giordania: Saijda al-Rishawi.