Nonostante Obama abbia proposto di bombardare l'Isis, la corsa al terrore da parte dei militanti dello Stato Islamiconon è destinata a fermarsi a breve, ma anzi, si avvicina sempre dipiù all'obiettivo primario dichiarato dagli uomini in nero qualchetempo fa, la presa del Vaticano. Le notizie di oggi (martedì 27 gennaio) non sono affattoconfortanti per l'Europa tutta ed in particolare l'Italia, dato cheun commando di islamisti avrebbe fatto un attentato in un albergolibico in cui c'erano diversi ambasciatori di tutto il mondo, con unbilancio drammatico di una decina di morti e qualche ostaggio.
Gliaggiornamenti sono arrivati immediatamente dal Daily Star, quotidianolibico che parla di una forte esplosione avvenuta nel parcheggioantistante l'albergo che si trova nei pressi della capitale Tripoli.Il commando in questione aveva come obiettivo l'uccisione di Al Hasi,funzionario libico non riconosciuto dalla propria comunità in seguito alla caduta di Gheddafi, che in quel momento si trovava proprio nelsopracitato hotel dove erano in corso riunioni fra le alte carichedello Stato.
Contemporaneamente i vertici dello Stato Islamico, al contrario di quanto avvenuto con il rilascio a sorpresa delle nostre Greta e Vanessa, avrebbero datoun'ulteriore intimazione al Giappone per l'altro giornalista rapitonei giorni scorsi dalle forze miliziane jihadiste, dichiarando che ilprigioniero sarà liberato entro 24 ore solo se verrà fatto lo stesso con unadonna attualmente detenuta in Giordania, che si sarebbe voluta faresplodere come kamikaze ma che è stata catturata dalle forzedell'ordine prima di compire il folle gesto e si trova attualmente instato di detenzione proprio sul territorio giordano.
Nel nuovofilmato diffuso dall'Isis, insomma, si nota come il prigionieronipponico chieda disperatamente al proprio governo di rilasciare ladonna poiché se questo non verrà fatto i terroristi lo uccideranno,precisando che in caso di esito negativo della trattativa, lo StatoIslamico si sbarazzerà anche del pilota giordano catturato qualchesettimana fa.