I Carabinieri del Gruppo di Locri e lo Squadrone Eliportato Cacciatori d'Aspromonte hanno scoperto, questa mattina all'alba, un maxi bunker a San Luca. Il sito sotterraneo, che si estende per circa 600 metri quadrati, era utilizzato dalla cosca Pelle-Vottari. Le indagini e le numerosi perquisizioni domiciliari erano finalizzate alla ricerca del latitante Antonio Pelle, condannato in appello a 12 anni di carcere per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso e un'ordinanza di custodia cautelare per associazione per delinquere per traffico di stupefacenti.

Le condanne risalgono al 2012 nell'ambito del processo denominato Fehida e sono state emesse dal Tribunale di Roma.

Nel corso delle indagini e delle ricerche, durante la perquisizione di un capannone a Bovalino, in località Selvaggine, è stato scoperto un bunker sotterraneo molto esteso. Costruito totalmente in muratura, il locale di 600 metri quadrati, si compone di un modulo abitativo con una camera da letto per due persone, cucina e bagno. All'interno del maxi bunker, sono stati rinvenuti anche circa un migliaio di vasi di plastica contenenti terra, numerosi sacchi di concime, confezioni di fertilizzanti chimici e lampade alogene e ventilatori per la coltivazione della cannabis.

Il maxi bunker, a quanto pare non utilizzato in tempi recenti, era dotato di un accesso tramite una botola con meccanismo di sollevamento idraulico, nascosta nel pavimento del capannone e coperta da balle di fieno.

La cosca Pelle-Vottari è nota per le sue attività illecite di traffico di droga anche con i cartelli colombiani, riciclaggio di denaro, usura ed estorsione. La 'Ndrina è coinvolta nella sanguinosa faida che è sfociata nella drammatica vicenda della strage di Duisburg, ricordata come la strage di Ferragosto.

Il 15 agosto del 2007, nel ristornate Da Bruno a Duisburg in Germania, vengono assassinate 6 persone riunite a tavola, con ogni probabilità, per un rito di affiliazione.

Le vittime della strage erano giovani tra i 18 ed i 39 anni e un minorenne. Il 30 agosto dello stesso anno, la maxi operazione denominata Fehida, che ha coinvolto oltre 500 persone tra polizia e carabinieri, ha condotto all'arresto dei responsabili della strage, con conseguenti sequestri di immobili, beni e aziende. Il bunker è stato posto sotto sequestro per ulteriori accertamenti e approfondimenti investigativi.