Nell'Angelus di questa domenica papa Bergoglio ha dichiarato che il prossimo mese 20 cardinali, di 14 nazioni differenti, saranno nominati dalla Santa Sede. 15 dei nuovi cardinali sono elettori, mentre gli altri 5 (ultraottantenni) saranno consiglieri del papa. Nelle nuove nomine figurano due italiani: Edoardo Menichelli e Francesco Montenegro; inoltre figura un altro italiano tra i 5 cardinali non elettori, Luigi De Magistris. L'arcivescovo non è stato nominato prima cardinale per via di un dissidio nato sulla decisione di canonizzare Papa Giovanni Paolo II.
La notizia la fanno però qui due nuovi cardinali provenienti dall'Africa, quei due dall'Oceania e altri tre dall'Asia: insomma la Chiesa sembra sempre meno "provinciale". Rimane comunque italiana la percentuale di maggiore presenza tra i cardinali. Nell'Angelus il papa affronta una tematica che gli sta particolarmente a cuore: la schiavitù. Sembra infatti impossibile che al giorno d'oggi ci siano ancora schiavi, ma questa è la realtà soprattutto di quei Paesi del terzo mondo dove ancora non è stato fatto abbastanza.
"Il mio auspicio per il 2015 è che si superi lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo", queste le parole di Bergoglio . Inoltre aggiunge un commento riguardo le azioni dell'uomo, che a parole predica bene e in realtà sceglie il male: "Gli uomini parlano tanto della luce, ma spesso preferiscono la tranquillità del buio, noi parliamo tanto della pace ma spesso ricorriamo alla guerra, scegliamo il silenzio complice oppure non facciamo nulla di concreto per costruire la pace".
Un monito, che ha sapore quasi d'accusa, che serve tuttavia per cambiare rotta.
Si ritorna quindi sul tema della pace, diventato ormai quasi sempre usuale nei discorsi di Papa Francesco, ma che mai come in questo momento serve per far riflettere su quei tanti conflitti che ancora divampano, anche vicino a noi ma di cui i giornali non parlano più.
"Non c'è futuro senza propositi e progetti di pace. Penso ai conflitti che insanguinano ancora trope regioni del pianeta, alle tensioni nelle famiglie e nelle comunità, culturale etnica e religiosa. Dobbiamo convincerci, nonostante ogni contraria apparenza, che la concordia è sempre possibile, ad ogni livello e situazione".
Infine, come è caratteristico di papa Bergoglio, consiglia personalmente a tutte le famiglie presenti come andare d'accordo, ma anche con senso più ampio nel lavoro e nella vita. Come non si dimentica il consiglio "potete litigare, ma non andate a dormire prima di fare la pace": sono proprio queste le sottigliezze che lo rendono uno dei pontefici più amati dalle persone, proprio per via dei piccoli gesti.
"Nella tua casa, nel tuo lavoro, nella tua famiglia: fai la pace. Agli albori di un nuovo anno riaccendiamo nel cuore un impulso di speranza che deve tradursi in concrete opere di pace, di riconciliazione, fraternità. Ciascuno nel proprio ruolo e nelle proprie responsabilità può compiere gesti di fraternità verso il prossimo. Questi piccoli gesti hanno tanto valore : possono essere semi che danno speranza, possono aprire strade e prospettive di pace."