E' finalmente arrivata la svolta per quanto riguarda il caso di Elena Ceste, la trentasettenne mamma di Costigliole d'Asti scomparsa più di un anno fa e ritrovata morta nei pressi del Rio Mersa, una canale di scolo vicino alla sua casa. Il 29 gennaio scorso è stato arrestato il marito della donna, Michele Buoninconti, con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il quarantaquattrenne avrebbe ucciso la moglie la mattina del 24 gennaio dopo che si era occupata della sua igiene personale. Poi avrebbe nascosto il suo cadavere nel Rio Mersa, il canale di scolo dove è stato rinvenuto senza vestiti.
Proprio qui si è svolto il sopralluogo voluto dagli avvocati di Michele Buoninconti.
Elena Ceste, la ricostruzione dei legali del marito
Le condizioni atmosferiche, molto difficili, non hanno di certo aiutato gli inquirenti. E' stato utilizzato un manichino della stessa altezza (circa un metro e sessanta) e dello stesso peso (circa cinquanta chili) della trentasettenne mamma di Costigliole d'Asti. Secondo i legali di Michele Buoninconti, la donna sarebbe morta suicidandosi, a causa di una forte depressione. La seconda ipotesi degli avvocati del vigile del fuoco è che Elena Ceste sarebbe scivolata, cadendo accidentalmente. In ogni caso, secondo i legali, la donna sarebbe uscita di casa perchè ci sarebbe stato qualcosa che la tormentava.
Ricordiamo che Elena Ceste non aveva i vestiti; perchè nessuno l'ha notata? Una domanda alla quale gli inquirenti devono ancora rispondere. La ricostruzione dei legali di Michele Buoninconti non convince: perchè Elena Ceste si sarebbe dovuta recare nei pressi del Rio Mersa? Puntualizziamo anche che non sono state ritrovate tracce di sostanze stupefacenti, come droghe.
Perciò non si capisce perchè la donna si sarebbe spinta fino al Rio Mersa. Stava fuggendo d a qualcuno? I legali del marito ritengono comunque che la donna sarebbe morta per motivi che non dipendono dal marito, anche se la loro ricostruzione, come si è potuto notare, presenta numerosi punti deboli.