L'ennesima barbarie di una lunga e dolorosa serie; stessa mano, stesse depravazioni, stesse promesse di fanatismo e di sangue. Il film dell'orrore, purtroppo reale, continua e getta sconforto, un video di un minuto e sette secondi, immagini raccapriccianti lanciate in rete dagli stessi terroristi come un video qualsiasi di Youtube. Il reporter freelance giapponese Kenji Goto è stato decapitato; identico il drammatico copione, lui in ginocchio vestito d'arancione, oramai il colore divenuto presagio di morte dell'Isis, dietro di lui in piedi e vestito di nero, il boia John il jihadista, l'uomo dal forte accento britannico già protagonista di precedenti decapitazioni.
Il criminale si è rivolto al governo del Sol Levante con un folle ed angosciante sermone: "Voi insieme ad i vostri stupidi alleati non avete capito che noi siamo assetati del vostro sangue. Questo coltello causerà carneficine ovunque la vostra gente si trovi. Tremate perchè l'incubo per voi, popolo giapponese, è appena cominciato; è una guerra che non potete vincere". Il Giappone è sotto shock, il governo di Tokyo è rimasto allibito, ma ha anche dimostrato la sua rabbia. Il Primo Ministro nipponico Shinzo Abe ha annunciato che ci sarà tolleranza zero per il terrorismo nella sua patria, lavorando peraltro a stretto contatto con la Comunità Internazionale.
Sembrava che ci fossero speranze per il giornalista giapponese e che i negoziati portassero alla liberazione dell'ostaggio, ma doveva trattarsi evidentemente di una strategia perversa dell'Isis al fine di tenere il più possibile la scena per catalizzare l'attenzione dei media internazionali sul ricatto e sull'immagine. Il governo giapponese e quello di Amman, sperano ancora nella possibile liberazione del pilota giordano, affannati a trovare un accordo assieme ai terroristi.
Una trattativa questa comunque umiliante, in quanto i tagliagole hanno il coltello dalla parte del manico. Con il povero Kenji Goto è salito a sette il numero degli ostaggi sgozzati dall'Isis: l'americano James Foley, il connazionale Steven Sotloff, i britannici David Hines ed Alan Henning, l'americano Peter Kassig ed il giapponese Haruna Yukawa. Ancora nulla si sa riguardo il pilota giordano.