Le notizie che ci arrivano da Siria ed Iraq non sono affattoconfortanti: nelle ultime ore, attraverso un nuovo video che sarebbeal vaglio degli inquirenti, sarebbe arrivata la conferma della mortedell'altro prigioniero nipponico rapito, al contrario di quanto siera detto in un primo momento circa l'averlo risparmiato attraversouno scambio di ostaggi e non il pagamento di un riscatto. Come se nonbastasse, l'agenzia giornalistica italiana Askanews avrebbe calcolatola quantità di territorio che attualmente sarebbe a tutti gli effettinelle mani dello Stato Islamico, una bella fetta di Medio Oriente che sefosse paragonata ad una nazione europea sarebbe equivalenteall'Italia (quasi trecentomila chilometri quadrati, dodici volte piùgrande di quello israeliano).
Una notizia che lascia un po' tuttisorpresi, dato che nelle ultime settimane si era, invece, parlato,dei territori persi dall'Isis grazie alla controffensiva curda. Nonsolo, perché secondo quanto riportato sul proprio sito dall'agenzia,gli uomini in nero sarebbero in netto aumento rispetto a quanti se necontavano appena qualche mese fa: attualmente la popolazione delCaliffato conta circa undici milioni di persone, fra quelli che sisono arruolati in seguito dall'Europa e chi invece già viveva inquei luoghi massacrati dalla follia dello Stato Islamico. Addiritturai jihadisti avrebbero recentemente creato una nuova forza di poliziasegreta (e nemmeno troppo), formata anche da donne, per garantire la sicurezzaall'interno del territorio da loro controllato e facendo pagare unatassa di oltre settecento dollari a quei cristiani che vivono inpiccole comunità (i moderni assiri) all'interno del perimetro delCaliffato, che devono quindi sottostare a regole ferree come il divieto diinnalzare simboli religiosi (come la croce) o di costruire chiese ealtri luoghi di culto che disonorerebbero l'impero del feroceal-Baghdadi, l'autoproclamato governatore dello Stato. Un'escalation totalitaria, insomma, che non sembra destinata a fermarsi a breve.