Potrebbe esserci una svolta sul caso dell'omicidio di Yara Gambirasio: spunta una nuova prova che potrebbe essere ricondotta a carico di Bossetti secondo le ultime dichiarazioni del Ris. Ad aggravare ulteriormente la situazione dell'unico muratore di Brembate, sarebbero stavolta dei fili di tessuto ritrovati sui pantaloni di Yara, compatibili con quelli del sedile posteriore del furgone di Bossetti, ecco le ultime news.
Si aggrava sempre di più la situazione di Bossetti: dopo la macchia di materiale organico rinvenuta dalla scientifica sui vestiti di Yara Gambirasio, si aggiungono nuovi alle elementi nella lista delle prove a carico del muratore di Brembate.
Dopo il le tracce di DNA ritenuto compatibile con quello ritrovato, sono ancora una volta i vestiti a fornire ulteriori indizi: secondo il R.I.S, sui leggings della ragazza sono stati trovati fili di tessuto perfettamente compatibili con quelli del sedile del furgone usato dall'uomo.
La notizia arriva proprio in seguito alla recente richiesta di scarcerazione inoltrata dal legale di Bossetti, unico indagato dell'omicidio Gambirasio a causa di quei dubbi circa il DNA ritrovato che, seppur ritenuto "compatibile", non è bastato per confermare la colpevolezza dell'uomo. L'ultima news riguardante i fili di tessuto potrebbe invece essere una prova schiacciante incontrovertibile: se venisse confermata la provenienza, proverebbe che Yara Gambirasio sarebbe effettivamente salita sul furgone Iveco Daily posseduto da Bossetti la sera del 26 novembre 2010, quando sparì nel nulla dopo essere uscita dalla palestra di Brembate.
Tale ipotesi collimerebbe poi con il racconto di un testimone oculare che avrebbe raccontato di aver visto proprio un furgone dello stesso tipo aggirarsi attorno al centro sportivo la sera della scomparsa e con le immagini di sicurezza della zona che ne avrebbero catturato il passaggio.
Intanto, mentre Bossetti si prepara al processo, il primo indagato nell'omicidio di Yara Gambirasio, Mohamed Fikri originariamente incarcerato a causa di un'errata traduzione dall'arabo verrà risarcito per l'ingiusta detenzione con un ammontare di circa 10.000 euro a carico dello Stato