"Il ministro dell'Italia crociata". E' così che la radio irachena controllata dal'Is ha definito il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni. E' la prima volta che lo Stato Islamico cita direttamente l'Italia e lo fa a seguito delle dichiarazioni del ministro rispetto all'avanzata delle "bandiere nere" in Libia. I jihadisti hanno infatti ormai conquistato Sirte, a circa 200-300 miglia marine dalla penisola diventando così una minaccia concreta per il nostro paese.
L'intervento italiano
E' per questo che il capo della Farnesina ha espresso la disponibilità italiana a partecipare, o addirittura ad essere alla guida, di una forza Onu per far retrocedere le milizie dell'Is dalle posizioni conquistate in Libia.
Intervistato da SkyTg24, Gentiloni ha infatti affermato: "L'Italia è minacciata da quello che sta accadendo in Libia. Non possiamo accettare l'idea che a poche miglia di navigazione ci sia una minaccia terroristica". Dello stesso parere il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha ribadito l'impegno italiano contro i jihadisti.
Roberta Pinotti
Il tutto è confermato dalle parole del ministro della Difesa Roberta Pinotti che, intervistata dal Messaggero, ha fatto capire quanto ferma sia la posizione del governo contro la minaccia jihadista: "Se in Afghanistan abbiamo mandato fino a 5mila uomini, in un paese come la Libia che ci riguarda molto più da vicino la nostra missione può essere significativa ed impegnativa, anche numericamente"
La fuga degli italiani
E intanto, su una nave salpata da Tripoli, è in corso il rientro di circa un centinaio di italiani residenti in Libia.
L'imbarcazione, diretta in Sicilia, è scortata da una nave della Marina Militare e da un Predator, un velivolo senza pilota, uno dei famosi "droni" di cui si sente sempre più spesso parlare per le operazioni di contrasto allo Stato Islamico. L'imbarcazione con a bordo gli italiani di ritorno dalla Libia si fermerà a Malta per fare rifornimento di carburante ed arriverà infine nel porto di Augusta.
Nonostante l'importante manovra strategica, la Farnesina precisa che "non si tratta di un'evacuazione ma c'è in corso una delle preannunciate operazioni di alleggerimento dei connazionali presenti nel Paese".