La Chiesa cattolica non perdona Luca Toni. L'attaccante modenese, attualmente in forza all'Hellas Verona, dovrà risarcire la Chiesa cattolica in virtù di una tassa non pagata al tempo della prima stagione in forza al Bayern Monaco. E' l'estate del 2007 quando l'ariete modenese si trasferisce dalla Fiorentina ai bavaresi del Bayern Monaco per 11 milioni. Per lui un contratto da 6 milioni di euro a stagione. Un treno da non perdere per un'attaccante esploso in età sportiva già adulta.
L'errore sul contratto
Al momento della firma c'è però qualche piccolo errore.
In Germania vige una tassa sulla religione. Una sorta di compenso che il lavoratore destina a seconda del proprio credo alle istituzioni religiose. Naturalmente è esente chi si professa come ateo. Da quel momento in poi, però, deve rinunciare ai sacramenti.
Toni e la Fede
Luca Toni si è più volte detto di essere cattolico praticante e di rinunciare ai sacramenti proprio non ci ha pensato nemmeno un momento. Spesso nelle sue interviste ha dichiarato che la fede è un aspetto molto importante della sua vita. In una recente intervista alla Gazzetta dello Sport Toni ha dichiarato di parlare con Dio: "ci parlo di tutto e quando mi va". Spesso però Toni lo fa da casa sua, senza andare in Chiesa "perchè non sempre c'è bisogno di andare a casa di qualcuno per parlarci".
Il contratto da ateo
I dirigenti del Bayern Monaco, però, al momento del contratto hanno segnato come "ateo" il centravanti italiano, motivo per cui Toni ha versato nulla di quanto dovuto alla Chiesa Cattolica tedesca. Si tratta di un debito di circa 500 mila euro a stagione più 200 mila euro di interessi. Totale 1,7 milioni di euro.
Il 15 luglio a processo
Oggi Toni si è presentato davanti ad un tribunale tedesco che gli ha proposto un compromesso: 700 mila euro li dovrà pagare lui, 500 mila euro i suoi commercialisti e 500 mila euro il club tedesco. La soluzione però non sembra esser gradita alle parti motivo per cui il prossimo 15 luglio sarà un giudice a valutare la situazione.