Ancora una volta il Mediterraneo è ricoperto da un manto di innocenti decisi a scappare da guerra e povertà per ritrovare nei paesi europei un po' di serenità. L'ennesima strage di migranti è avvenuta nella notte tra sabato e domenica nel Canale di Sicilia. Durante la navigazione il peschereccio, neanche a metà del suo lungo viaggio, fece partite le prime richieste di soccorso dovute ad alcuni problemi riguardo la navigazione. A bordo dell'imbarcazione erano presenti novecentocinquanta persone, tra cui cinquanta bambini e duecento donne. Uno dei sopravvissuti, un uomo del Bangladesh, ha riportato in questi giorni alla Procura di Catania la sua versione dei fatti rendendo così pubblico il numero esatto dei passeggeri che, inizialmente, fu nascosto in altre testimonianze.
Questo infatti spinge la Procura catanese ad aprire un'inchiesta.
Il fatto - In base a quanto raccontato, molti dei migranti presenti nel peschereccio furono stati rinchiusi nei livelli inferiori dell'imbarcazione. Immediate sono state le reazioni politiche e non solo, infatti il presidente francese, Hollande, ha offerto il suo aiuto durante un suo intervento politico riguardo l'accaduto, mentre il portavoce del governo di Parigi ha affermato in una sua dichiarazione di dover aumentare i controlli nel Mediterraneo. Anche papa Francesco, durante l'Angelus di domenica mattina, ha chiesto ausilio all'intera comunità interazionale per evitare in futuro altre stragi simili a questa.
Ancora oggi proseguono le ricerche dei dispersi: per ora il bilancio dei sopravvissuti si è fermato al numero ventotto.
In mattinata, intorno le 08:00, le ventiquattro salme recuperate in mare sono state trasportate a Malta. Per questo pomeriggio è stata organizzata una riunione tra i ministri degli Esteri e degli Interni della Comunità europea a Lussemburgo per discutere su eventuali provvedimenti. Unione europea e Italia si sono uniti quindi per combattere e fermare il mercato nero dell'immigrazione gestito dagli scafisti ed è per questo che il Consiglio europeo interverrà in materia della Libia e dell'immigrazione clandestina.