Dopo quasi un anno dalla scomparsa di Guerrina Piscaglia, avvenuta lo scorso 1° maggio 2014, potrebbero esserci finalmente dei clamorosi sviluppi sul caso ancora irrisolto. Le notizie però non sono affatto buone come avrebbero sperato i suoi cari: a San Gianni, non lontano da Ca' Raffaello dove la donna è stata vista per l'ultima volta, sono stati trovati dei resti umani bruciati riconducibili ad una donna. Appartengono proprio a lei? Non mancano le novità degli ultimi giorni anche in merito all'altro caso di cronaca sul quale nell'ultimo anno si è concentrata l'opinione pubblica: il delitto di Elena Ceste.
Il marito Michele Buoninconti resta l'unico accusato di omicidio e anche uno dei suoi due avvocati difensori potrebbe non credergli più. Ecco tutti gli ultimi sviluppi di oggi 08 aprile riguardo i due gialli di cronaca.
Guerrina Piscaglia, news del 08/04: sono suoi i resti trovati a San Gianni?
Dopo un anno di ricerche e indagini che hanno ricondotto soltanto al possibile coinvolgimento di Padre Graziano, il giallo di Guerrina Piscaglia potrebbe essere finalmente arrivato ad una svolta. Lo scorso giovedì 02 aprile, in occasione di un funerale nella chiesetta del cimitero di San Gianni (frazione di Sestino, in provincia di Arezzo) sono stati ritrovati in una cassettina dei resti umani che potrebbero appartenere proprio alla mamma di Ca' Raffaello.
L'età dovrebbe essere infatti quella di una donna dai 45 ai 55 anni e anche l'altezza di circa un metro e 55 cm corrisponderebbe. Si deve attendere l'analisi del DNA (come avvenuto ad ottobre per Elena Ceste) per avere la certezza sulla provenienza di quei poveri resti anneriti.
Ma se quelle ossa appartengono davvero a Guerrina Piscaglia, chi le ha messe lì?
Il luogo potrebbe ancora una volta ricondurre a Padre Graziano che in più di un'occasione aveva celebrato una Messa in quella piccola chiesa. Proprio nei pressi di San Gianni si sarebbe recato quel tragico 1° maggio, tanto che le indagini si erano concentrate su Sestino e le frazioni limitrofe.
Elena Ceste, news del 08 aprile: uno degli avvocati di Michele rimette il mandato
Si fa sempre più complicata la posizione di Michele Buoninconti, unico indagato dalla Procura di Asti per l'omicidio e l'occultamento di cadavere della moglie Elena Ceste e per questo in carcere da fine gennaio. Alberto Masoero, uno dei suoi due avvocati difensori, ha infatti recentemente rimesso il mandato senza però spiegare le cause di tale scelta.
E' probabile che il legale sia stato in disaccordo con la collega in merito alla strada da seguire e potrebbe essere, in particolare, la perizia psichiatrica sul vigile del fuoco ad aver causato qualche diatriba tra i due avvocati. Non si esclude che nei prossimi giorni possa arrivare proprio dall'avvocato Masoero un comunicato stampa in merito alle reali cause della sua decisione.