Non bastano i video dei prigionieri sgozzati dai boia dell'Isis, non bastano le stragi e gli attentati come quello di Tunisi, non bastano le donne violentate e i massacri. 'I requisiti giurisdizionali necessari per far si che venga aperta un’inchiesta preliminare sono troppo ridotti'. Queste dichiarazioni rilasciate dal procuratore della corte del Tribunale penale dell'Aia, signora Fatou Bensouda. 

Tribunale della Corte Penale dell'Aia contro i crimini di guerra: Isis, ancora non basta

Dichiarazioni, se vogliamo ancora più sconcertanti se consideriamo che la rappresentante della corte chiamata a giudicare i crimini di guerra ha sollecitato un maggiore impegno da parte dei Paesi colpiti dai crimini dell'Isis, affinchè la Corte possa essere aiutata ad identificare strade percorribili.

Insomma chi sperava in parole dure e forti nei confronti degli orrori dell'Isis sarà rimasto certamente a bocca aperta di fronte a questa risposta shock che, ancora una volta, rappresenta la 'non volontà' ad intervenire contro l'avanzata e i massacri dello Stato Islamico.

Isis ultime news al 9 aprile 2015: orrori e massacri non accennano a fermarsi

Intanto, però, gli orrori dell'Isis non si fermano: i militari dello Stato Islamico hanno preso possesso del campo palestinese di Yarmouk, dove si calcola che vivano circa 16.000 palestinesi. Chissà se i dettagli riguardanti il massacro perpetrato in tale luogo potranno interessare il Tribunale della Corte penale dell'Aia: orrendi stragi, quelle che si continuano a perpetrare con teste di prigionieri sgozzati addirittura usate come palloni da calcio. Le milizie palestinesi, intanto, stanno combattendo per cercare di riprendersi il controllo di Yarmouk: si sta cercando, a questo proposito, un'intesa con il governo di Damasco per un concreto appoggio militare nella lotta contro i guerriglieri dell'Isis. 

Infine, una notizia che almeno fa tirare un sospiro di sollievo: secondo un'ultimissima dell'agenzia di stampa Ansa, i miliziani dell'Isis avrebbero provveduto a rilasciare oltre 200 bambini yazidi dopo otto mesi di prigionia. L'informazione è stata diffusa da un responsabile della sicurezza curdo.